La Lista Civica La Pigna commenta l’ennesima proroga nella costruzione del nuovo Palazzo delle Arti e dello Sport, che non vedrà compimento nel 2023, come era stato invece promesso. Altri 270 giorni per la ditta appaltatrice: si finirà – forse – a settembre del 2024.
«Il 5 aprile 2022 – esordisce Veronica Verlicchi -, il sindaco Michele de Pascale annunciava alla stampa, con tanto di elmetto di ordinanza, che il nuovo Palazzo delle Arti e dello Sport sarebbe stato inaugurato entro il 2023. Ormail il 2023 si appresta alla conclusione e possiamo dire senza timore di smentita – che ancora una volta de Pascale non mantiene le promesse!».
«A riprova – continua -, c’è la determinazione dirigenziale del 14 dicembre 2023 a firma del capo Area delle Infrastrutture Civili Ing. Massimo Camprini, con la quale il Comune di Ravenna concede alla ditta esecutrice dei lavori, l’ennesima proroga per la costruzione del nuovo Palasport. Si tratta di ben 270 giorni, fissando così al 27 settembre 2024 la chiusura del cantiere».
«Un cantiere – prosegue Verlicchi -, quello del nuovo Palazzo delle Arti e dello Sport che, come la costruzione dei nuovi uffici comunali, si sta rivelando l’ennesimo fallimento della Giunta de Pascale. Ma é anche l’ennesimo “regalo di Natale” che l’amministrazione de Pascale concede all’appaltatore, dopo quelli del 2021 che concedeva una proroga di 120 giorni e del 2022 che concedeva altri 365 giorni per l’ultimazione lavori».
«La motivazione di questa ennesima proroga – commenta – è davvero risibile: essa, infatti, accoglie, come già fatto in passato e senza battere ciglio, le motivazioni dell’appaltatore, il quale addossa la colpa dei ritardi all’andamento climatico sfavorevole e all’eccessiva esposizione finanziaria derivante dalla mancata compensazione prezzi. Certo è che in quel cantiere di personale presente e lavorante nell’ultimo anno se n’è visto ben poco e comunque non in numero adeguato per garantire il rispetto della scadenza precedente per la fine lavori: e cioè il 31 dicembre 2023».
«Non bisogna poi dimenticare – continua – gli aumenti di prezzo concessi sin dall’inizio del cantiere all’appaltatore: aumenti che hanno fatto lievitare in maniera esorbitante il costo dell’opera, dai 15 milioni di euro previsti inizialmente ai 20 milioni attuali».
«Una generosità, quella concessa dall’amministrazione de Pascale al Consorzio Research, appaltatore del progetto, e agli esecutori dei lavori, il Consorzio Cear e RH Builder, ingiustificata e sopratutto inacettabile poiché affligge pesantemente le tasche dei Ravennati. Ci aspettiamo, come minimo, un’ulteriore proroga della scadenza nel corso del 2024 e per questo motivo – conclude Verlicchi – il gruppo consiliare La Pigna, Città-Forese-Lidi ha presentato un’interrogazione in Consiglio Comunale».
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