Foto: Laura PausiniL’attesa dei milioni e milioni di fan a livello mondiale, è finita. Esce giovedì 7 luglio, in 240 Paesi, il primo film della star made in Romagna Laura Pausini, Piacere di conoscerti, su Prime Video. Durante la presentazione a Roma, l’artista si è interrogata sul senso di uscire con un nuovo importante lavoro in un periodo così complicato a livello internazionale, con la guerra in Ucraina.«È chiaro che è difficile – spiega – e ci chiediamo tutti ma dovremmo farla adesso questa cosa, dobbiamo uscire con un film, dobbiamo fare una nuova canzone, dobbiamo celebrare l’arte? Per me vale quello che mi sono detta, in tutti questi anni che ho vissuto, ogni volta che usciva un disco o dovevo annunciare un tour e c’era una guerra in corso nel mondo. Dobbiamo continuare per forza, forse siamo proprio noi che facciamo arte che dobbiamo dare ancora la forza di sognare alle persone che sono spaventate come noi».Il docufilm nasce da un’idea originale della stessa Pausini ed è scritto da Ivan Cotroneo, che è anche regista, Monica Rametta e Laura Pausini. Nel cast ci sono, oltre alla cantante, tanti personaggi che fanno parte della sua famiglia, altri che fanno parte del suo entourage. Gli spettatori vedranno Laura nel privato.Questi sono i nomi che hanno preso parte a Piacere di conoscerti: il padre di Laura Pausini, Fabrizio Pausini; la madre di Laura Pausini, Gianna Ballardini; Paolo Carta, il compagno; Paola Carta, la figlia; Silvia Pausini, la sorella; Erica Ricciardelli; Elisa Padovani; Lorella Xella; Cristina Musconi. Ci sarà un’attrice che interpreta Laura Pausini nel 1992, è Cesara Zeka. Beatrice Migliozzi, invece, è Laura Pausini da bambina. Nel cast, ancora: Maria Pia Timo è Melissa; Luca Lorenzi è Marcello.«Non mi sento molto di aver recitato – confessa l’artista –, nel senso che questo film racconta la vita parallela della Laura che non ha vinto Sanremo, quindi che non è famosa, quindi dal ‘93 a oggi. E io, è da allora che mi domando chi sarei io, se non fossi famosa, oggi?». La sua è una carriera quasi trentennale, fulminante: dal pianobar alla vittoria del festival di Sanremo da giovanissima, fino al successo mondiale e la candidatura all’Oscar. «Alla fine ho deciso di fare questo film – conclude – per dire, per dare un messaggio molto concreto. Non è la fama la cosa che deve far sentire realizzate le persone. Io sono realizzata anche quando non sono famosa nel film, come mai? E credo che la risposta ognuno, le persone che guardano il film, la troverà dentro di sé. Quasi trent’anni di carriera, di esperienze incredibili, ancora oggi mi sveglio e mi chiedo perché proprio a me».