Non tutti gli esemplari di granchio blu raccolti in questi mesi, durante l’emergenza che sta mettendo a durissima prova il settore della pesca e dell’acquacoltura nell’alto Adriatico, possono essere destinati alla commercializzazione. Una parte, infatti, non è adatta e va smaltita. Per sostenere quest’attività, la Regione ha approvato un nuovo bando, da un milione di euro, rivolto alle imprese titolari di concessioni demaniali per impianti di molluschicoltura: avranno così la possibilità di presentare domande di contributo per le spese sostenute per il trasporto e lo smaltimento del granchio blu non commercializzato.
«Un altro milione di euro a disposizione delle imprese della pesca e dell’acquacoltura per lo smaltimento del granchio blu- sottolinea Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura e Pesca-. Si tratta di un provvedimento messo a bilancio per garantire ulteriori risorse alle imprese e sostenere la loro redditività, che ha subito un duro colpo soprattutto per quanto riguarda la produzione di vongole nella sacca di Goro e nei canali adduttori di Comacchio».
«Con questo provvedimento- prosegue l’assessore- riconosceremo contributi per lo smaltimento, che si sommano al milione di euro stanziato nel corso del 2023 come indennizzo per le mancate produzioni. Stiamo cercando di fare tutto il possibile- conclude Mammi- per sostenere le imprese colpite da questo fenomeno: non le lasceremo sole, in attesa dell’attivazione di una strategia di respiro nazionale che chiediamo dall’inizio di quest’emergenza».
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Serviranno dunque a rimborsare le imprese per i costi di smaltimento, riconoscendo un valore pari a 1,50 euro per chilogrammo di prodotto. Una cifra in cui forfettariamente sono ricompresi i costi sostenuti per il trasporto, la movimentazione, a terra e in mare, degli esemplari di granchio, gli oneri e i costi sostenuti per lo smaltimento in discarica o in centri di smaltimento autorizzati, nonché i costi amministrativi per la gestione e l’organizzazione delle operazioni di trasporto e smaltimento.
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Possono presentare domanda di contributo le micro, piccole e medie imprese (Pmi) attive nel settore dell’acquacoltura secondo la definizione all’Allegato 1 del Regolamento (UE) n. 2022/2473. Le imprese devono essere titolari di concessioni di aree demaniali destinate al mantenimento di impianti di acquacoltura; inoltre, devono essere iscritte all’Anagrafe delle Aziende Agricole della Regione Emilia-Romagna. Le domande vanno presentate entro il 15 settembre 2024.
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Quella del granchio blu è una specie molto prolifica, che continua a riprodursi in maniera rapida e incontrollata, impattando pesantemente sull’intero habitat marino e costiero e sulle attività economiche. Per questo motivo la Regione Emilia-Romagna ha esteso fino al 31 luglio 2025 la durata dell’autorizzazione alle imprese ittiche titolari di concessione demaniale marittima per catturarlo e venderlo (determina dirigenziale n. 14004 del 9 luglio 2024). Le imprese potranno quindi catturare, prelevare, trasportare a terra e commercializzare il granchio blu all’interno degli impianti di molluschicoltura, attraverso l’utilizzo degli attrezzi “nasse/cestelli e reti da posta fissa” sulle imbarcazioni iscritte in V categoria, alle condizioni e limiti previsti dalla determina.
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