Cinque anni della magistrale in Offshore Engineering a Ravenna

Forte sinergia con le imprese e dimensione internazionale sono questi i punti di forza della laurea magistrale internazionale in Offshore Engineering a Ravenna, che ha festeggiato i cinque anni. È stata organizzata una tavola rotonda dedicata a “The role of offshore engineering in the energy transition” a palazzo Ex-asili infantili di via Tombesi dall’Ova, sede del corso di laurea.

L’evento ha visto la partecipazione di importanti società, aziende e studi professionali operanti nel settore, come Acquatecno, Agnes, Artelia, Comis, Bourbon Offshore, Cathie, DEME, Lighthouse, Progra, Rana Diving, RINA, F.lli Righini, Rosetti Marino, Techfem, Techno, Tecnoconsult, dell’Associazione Atena e della Fondazione Flaminia. Erano inoltre presenti il direttore del DICAM il prof. Stefano Gandolfi, la responsabile della UOS del Dipartimento a Ravenna, la prof.ssa Renata Archetti, e la coordinatrice, prof.ssa Laura Govoni, i docenti e gli studenti del corso di laurea.

Offshore Engineering a Ravenna: la parola alla prof.ssa Laura Govoni

Al centro dei lavori sono state poste le sfide poste dal processo di transizione energetica alla valorizzazione delle risorse a mare, a partire dai progetti in corso e con particolare enfasi al contesto locale. La discussione si è quindi rivolta alle ricadute del processo sulle attività di formazione degli ingegneri offshore.

I partecipanti si sono confrontati sui contenuti formativi che il corso di laurea magistrale intende offrire per supportare le esigenze e le potenzialità di sviluppo dei settori di riferimento, in relazione alle tecnologie chiave del processo di transizione. Si è inoltre affrontato il tema del ruolo centrale dell’industria nella formazione degli studenti, in riferimento ai contenuti più professionalizzanti a forte contenuto tecnico. In quest’ottica è stato confermato il forte e mutuo interesse alla collaborazione tra il corso di laurea e le aziende e società partecipanti

«Il corso di laurea – ha sottolineato Laura Govoni – riguarda i sistemi, i processi e le strutture di supporto alla valorizzazione sostenibile delle risorse energetiche a mare. Al momento della sua attivazione, nel 2018, la scelta della sede all’interno del campus di Ravenna è sembrata quindi naturale, grazie alla presenza del porto e del forte e consolidato comparto industriale offshore».

«A distanza di cinque anni – continua Govoni -, i numerosi progetti in corso nell’ambito dell’energie tradizionali e rinnovabili collocano Ravenna sempre più al centro del processo di transizione energetica, confermando e rafforzando il suo ruolo di capitale dell’energia e al contempo l’adeguatezza di quella nostra scelta. Le numerose iniziative seminariali, le visite tecniche e le molte opportunità di tirocinio, rese possibili grazie al continuo supporto dell’industria, sono estremamente apprezzate dagli studenti e rappresentano il principale punto di forza del corso di laurea».

«Il rapporto con le aziende è forte e ben consolidato – conclude – e avviene sia nel contesto delle attività formative curricolari, con la partecipazione diretta di personale delle aziende nell’insegnamento “Laboratory of offshore operations”, che tramite l’organizzazione di attività seminariali dedicate e raccolte sotto la denominazione di Offshore seminar series. Inoltre, il piano didattico offre agli studenti possibilità di completare presso le aziende il tirocinio curricolare e la preparazione della tesi di laurea fino a un totale di 21 crediti formativi (più del 17% dei crediti complessivi) e un ammontare di ore superiore a 400. Attualmente sono più del 60% gli studenti che si sono laureati avendo completato attività di tirocinio, molti di questi hanno trovato la prima occupazione lavorativa nell’azienda presso la quale hanno preparato la tesi di laurea».

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