Dopo il presidio davanti alla sede di Ausl Romagna del 7 novembre contro la pronta disponibilità, medici e infermieri tornano a manifestare, questa volta in Piazza del Popolo sotto a Palazzo Merlato, sede del Comune di Ravenna. Nella protesta degli infermieri, sono previsti un incontro con il Prefetto Castrese De Rosa e uno con il sindaco Michele De Pascale, che è anche presidente della Conferenza socio sanitaria territoriale dell’Usl.
«Continua l’agitazione degli infermieri – commenta Spadoni – con una nuova protesta in piazza del Popolo, in cui sono previsti l’incontro con il prefetto e quello con il sindaco andato deserto perché fuori Ravenna. Come si ricorderà i problemi sollevati dalla categoria sono molto seri: il sovraccarico di turni di lavoro, accumulo di ferie, la pronta disponibilità. Fattori che vanno a discapito dei professionisti della salute e non ultimi dei pazienti bisognosi di cure e prestazioni sanitarie. Di qui la tenacia degli infermieri per fare sentire ancora una volta la loro voce, prima con il rappresentante del governo, poi l’incontro che verrà con il sindaco che non è solo il primo cittadino, ma è anche presidente della Conferenza socio sanitaria territoriale dell’Usl».
«Non va dimenticato – continua – che il compito precipuo della Conferenza è quello di coordinare le politiche sociali e sanitarie esercitando al contempo tutte le funzioni di indirizzo, programmazione e vigilanza nei confronti dell’Usl. De Pascale è dunque l’interlocutore più appropriato per manifestare questo perdurante disagio, nella consapevolezza che il direttore generale Carradori assume in sé tutti i poteri di gestione, ma sempre all’interno della cornice tracciata dalla Conferenza stessa».
«L’incontro con il sindaco non si limiti – conclude Spadoni – ad una semplice passerella formale ma produca piuttosto gli effetti attesi dagli infermieri. Per questo si confida che lo stesso presidente della Conferenza sanitaria Michele de Pascale incontri al più presto gli infermieri e intervenga energicamente per ristabilire un clima rassicurante e sereno nell’ambiente di lavoro per evitare di danneggiare fortemente la categoria. Oltretutto, compromettendo seriamente il rapporto con i pazienti e, non ultimo, senza tralasciare una possibile lenta involuzione del nostro ospedale che è sempre stato considerato un’eccellenza romagnola».
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