Torna al Teatro Masini di Faenza, sabato 28 ottobre alle ore 21, “L’Oreste” di Claudio Casadio. Dopo 150 repliche in tutta Italia, il plauso unanime di critica e pubblico e il Premio Nazionale Franco Enriquez 2023 come “migliore attore” nella categoria Teatro Classico e Contemporaneo, Claudio Casadio riprende, proprio da Faenza, la tournée de “L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi“, spettacolo di graphic novel theatre scritto da Francesco Niccolini e diretto da Giuseppe Marini.
Claudio Casadio è l’unico attore in scena, tuttavia lo spettacolo non è un monologo. Grazie alla mano di Andrea Bruno, uno dei migliori illustratori italiani, ciò che attende lo spettatore è ben altro: l’interazione continua tra teatro e fumetto, animato da Imaginarium Creative Studio. Le musiche originali sono firmate da Paolo Coletta.
1982, da pochi anni è stata approvata la “Legge Basaglia”. L’Oreste è internato da trent’anni nel manicomio dell’Osservanza a Imola. È stato abbandonato quando era bambino, e da un orfanotrofio a un riformatorio, da un lavoretto a un oltraggio a un pubblico ufficiale, è finito lì dentro perché, semplicemente, in Italia, un tempo andava così. Dopo trent’anni non è ancora uscito: si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento peggiore.
Non ha avuto fortuna l’Oreste, e nel suo passato ci sono avvenimenti terribili che ha rimosso ma dai quali non riesce a liberarsi: la morte della sorella preferita, la partenza del padre per la guerra, il suo ritorno dalla campagna di Russia tre anni dopo la fine di tutto e poi la sua nuova partenza, di nuovo per la Russia, per una fantastica carriera come cosmonauta, e – come se tutto questo non bastasse – la morte violenta della madre, una madre che lo ha rifiutato quando era ancora ragazzino con i primi problemi psichici.
Eppure, l’Oreste è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, scrive alla sua fidanzata (che ha conosciuto a un “festival per matti” nel manicomio di Maggiano a Lucca), parla sempre.
Parla con i dottori, con gli infermieri, con un’altra sorella che di tanto in tanto viene a trovarlo, ma soprattutto parla con l’Ermes, il suo compagno di stanza, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronautico di un esercito straniero tenuto prigioniero in Italia. Peccato che l’Ermes non esista.
Oreste riceve costantemente visita dai suoi fantasmi, dalle visioni dei mondi disperati che coltiva dentro di sé, oltre che da medici e infermieri. I sogni dell’Oreste, i suoi incubi, i suoi desideri e gli errori di una vita tutta sbagliata trasformano la scenografia e il teatro drammatico classico in un caleidoscopio di presenze che solo le tecniche del “Graphic Novel Theater” rendono realizzabile: un impossibile viaggio tra Imola e la Luna attraverso la tenerezza disperata di un uomo abbandonato da bambino e che non si è più ritrovato.
“L’Oreste” è una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato. Su come la vita spesso non faccia sconti e sia impietosa. E su come, a volte, sia più difficile andare da Imola a Lucca che da Imola sulla Luna. Uno spettacolo originale e poetico, in cui fluiscono momenti drammatici e altri teneramente comici. Con “l’Oreste” Claudio Casadio dà vita a un personaggio indimenticabile, affrontando il tema importante e delicato della malattia mentale.
Biglietti: 10 euro (intero); 5 euro (ridotto per under 29). Prevendite: da venerdì 27 ottobre dalle ore 10 alle ore 13 presso la biglietteria del Teatro Masini. Prenotazioni telefoniche (0546 21306): nei giorni di prevendita dalle ore 11 alle ore 13. Biglietti online: Vivaticket. Info: 0546 21306 e www.accademiaperduta.it
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