Lettera di De Pascale ad Amadeus: «Da ravennate quale sei, che “Romagna mia” serva a tenere alta l’attenzione sull’alluvione»

Il 7 febbraio a Sanremo ci sarà un omaggio a "Romagna mia". «Riecheggiata spesso nei giorni terribili dell’alluvione, è diventata il simbolo della forza operosa dei romagnoli, ma la realtà è che i problemi legati all’alluvione sono ancora moltissimi e abbiamo bisogno degli aiuti economici»

Alla vigilia dell’esibizione di Mirko Casadei con Romagna mia al Festival di Sanremo prevista per domani mercoledì 7 febbraio, il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale scrive una lettera aperta al conduttore Amadeus per riportare l’attenzione sull’alluvione che a maggio dello scorso anno ha colpito la Romagna, per cui molte famiglie e imprese sono ancora in difficoltà. Ecco la lettera di De Pascale ad Amadeus.

«Carissimo Amadeus, la scelta di portare sul palco dell’Ariston l’esibizione di Mirko Casadei per onorare i 70 anni di “Romagna mia” è per noi romagnoli commovente; ti siamo grati per il segnale di grande attenzione e per la volontà di rendere un tributo pubblico alla nostra meravigliosa terra, tanto più dopo i devastanti eventi alluvionali dello scorso maggio».

«Da romagnolo, ravennate di origine quale sei, puoi ben comprendere come le note di quella canzone, ancora di più dopo le alluvioni, accendano in noi sentimenti di orgoglio e dignità e ci facciano sentire una comunità ancora più forte e coesa. Romagna mia in questi 70 anni è diventata anche la canzone di milioni e milioni di italiani e stranieri che hanno trascorso nella nostra terra indimenticabili giorni di vacanza ricevendo affetto, ospitalità e servizi come in nessun altro luogo del mondo».

«Romagna mia, riecheggiata spesso nei giorni terribili dell’alluvione, è diventata il simbolo della forza operosa dei romagnoli, ma la realtà è che i problemi legati all’alluvione sono ancora moltissimi e abbiamo bisogno degli aiuti economici e della determinazione necessaria per indennizzare i danni a famiglie e imprese, rendere questa meravigliosa terra più sicura e tornare a guardare il futuro con fiducia. A volte siamo quasi tentati di pensare che la nostra forza d’animo e il carattere allegro possano diventare un pretesto per minimizzare la nostra condizione e magari dimenticarsi di ciò che invece va fatto».

«Facciamo che le note di Romagna mia, risuonando nel tempio della musica italiana, possano rappresentare un’esortazione per tutti a tenere alta e vigile l’attenzione su quanto è avvenuto qui in Romagna, perché famiglie e aziende ricevano gli indennizzi indispensabili per ripartire e perché vengano realizzate le opere di ripristino di ciò che è andato distrutto, ma anche quelle necessarie a mettere in sicurezza il territorio in un’ottica di prevenzione».

«Ringraziandoti ancora e certo che capirai il nostro stato d’animo, ti mandiamo dalla Romagna i più cari auguri per un Sanremo di successo».

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