“La Romagna delle Pievi” di Paola Novara

L’autrice con perizia e meticolosità ci fa “vedere” il nostro territorio in modo diverso con altri centri di potere

È un viaggio storico e romantico per la Romagna, quello proposto in “La Romagna delle Pievi” dall’archeologa ravennate Paola Novara in questo libro edito da “Il Ponte Vecchio”. Steli, piccole costruzioni, a volte imponenti edifici… nell’immensa campagna della Romagna. Sono le pievi, rappresentazione del sistema plebano.

L’autrice con perizia e meticolosità ci fa “vedere” il nostro territorio in modo diverso con altri centri di potere, con altri centri che scoprirete leggendo il libro. Ecco i miei assaggi di lettura:

«Nell’alto Medioevo, parallelamente al processo di cristianizzazione della popolazione rurale promosso dai vescovi, si avviò il processo di creazione del sistema plebano. L’assetto definitivo del sistema si raggiunse soltanto nel pieno del Medioevo. E l’evoluzione non fu lineare. Il vocabolo plebs, già in uso nel mondo antico a individuare quella fascia di popolazione che pur essendo libera godeva di diritti limitati, la plebe , vide ampliare il suo significato nei secoli che dal primo affermarsi del Cristianesimo condussero all’alto Medioevo».

«La singola comunità guidata e governata da un vescovo, con riferimento ai battezzati e al popolo cristiano (“il popolo di Dio”)»

la Romagna delle pievi

«Nella prima metà del IV secolo la giurisdizione ecclesiastica, pertanto, si articolò in diocesi (sedi vescovili) e chiese rurali che erano le unità base del sistema. All’interno del distretto rurale vi era una “chiesa – madre” dotata di battistero cui facevano capo cappelle prive di fonte battesimale, situate nei villaggi circostanti (villae), e il complesso dei fedeli residenti nel territorio della circoscrizione. Il termine pieve andò così, a designare sia la giurisdizione, sia l’edificio di culto di riferimento»


Giulia Reina

Giulia Reina

Giulia Reina è curatrice editoriale. È convinta che non sia necessario essere uno scrittore per essere autore di un bellissimo libro, ma avere nel cuore un messaggio da esprimere. Aiuta le persone che si rivolgono a lei a esprimerlo attraverso un libro, aiutandole a trovare le parole, le immagini, i documenti, accompagnandole fino alla stampa. Ha da poco realizzato il suo “sogno nel cassetto” ovvero curare una collana dedicata alle autobiografie. Per La Rilegatrice, marchio editoriale della casa editrice White Line di Faenza, cura due collane di significative storie di vita vera, valori, insegnamenti: Taccuini autobiografici, e Taccuini d’artista (dedicata a tutti coloro che creano per professione). Con esse vuole creare una grande famiglia di autori che desiderano condividere le loro esperienze di vita.

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