La Pigna, Lega: «Baby gang in via Diaz? Il Prefetto si informi e agisca di conseguenza»

Gianfilippo Rolando e Veronica Verlicchi esortano il Prefetto Castrese De Rosa ad incontrarli per affrontare il tema e il Comandante della Polizia Locale Andrea Giacomini a 'non negare l'evidenza'

Dopo la segnalazione di ieri – 13 febbraio – sulla microcriminalità e le baby gang in via Diaz, La Pigna torna sulla questione, in una nota congiunta. Gianfilippo Rolando, capogruppo della Lega, e Veronica Verlicchi della Pigna, vogliono smentire quanto detto dal Prefetto e dal Comandante della Polizia Locale.

La questione delle baby gang in via Diaz

«Le affermazioni – esordiscono Verlicchi e Rolando – del Prefetto Castrese de Rosa e soprattutto del Comandante della Polizia Locale Andrea Giacomini, ci lasciano davvero sgomenti. Negare ciò che è evidente e testimoniato da diversi commercianti e residenti della via che, in diversi casi e di loro iniziativa, si sono rivolti alle FF.OO. per manifestare le loro forti preoccupazioni, denota un preoccupante scollamento tra chi deve coordinare e gestire la sicurezza pubblica e la situazione reale».

«I fatti eclatanti – continuano – accaduti anche nel recente passato, uno su tutti il furto avvenuto nei capanni del Natale, situati proprio davanti alla Prefettura, provano che ad oggi anche nel nostro territorio, si può agire per lo più indisturbati anche – e non solo – in pieno centro storico senza che le Istituzioni preposte alla vigilanza se ne accorgano. E non c’è teoria sulla sicurezza percepita e quella reale che tenga, davanti ai timori più che fondati dei Cittadini».

«Per quanto concerne la questione delle baby gang – proseguono -, sono numerosi i ravennati che segnalano scorribande in particolare nella via Diaz, dalle 19 circa in poi. Il Signor Prefetto ed il Comandante Giacomini, stanno forse sconfessando gli stessi cittadini che devono tutelare?»

«Le segnalazioni ci sono e ci sono state – affermano – tant’è che in esito a queste, per alcune sere, si è assistito ad un incremento dei passaggi della Polizia di Stato. Supponiamo che di tale iniziativa il Prefetto e il Comandante della Polizia Locale siano stati informati. Se così non fosse, si verificherebbe un problema di flusso di informazioni fra i vari soggetti preposti al coordinamento della sicurezza pubblica del nostro territorio a discapito della sicurezza dei Ravennati».

La richiesta di un incontro in Prefettura

«Un pattugliamento estemporaneo – continuano -, evidentemente non basta. Il fenomeno può essere fermato sul nascere solo attraverso il pattugliamento continuativo della zona di concerto fra tutte le Forze dell’Ordine e la Polizia Locale. Con atteggiamento estremamente propositivo, abbiamo richiamato l’attenzione del Prefetto di Ravenna, al quale già nei mesi scorsi abbiamo chiesto un incontro proprio per parlare della sicurezza del nostro territorio».

«Incontro che il Prefetto ha negato – sottolineano Verlicchi e Rolando – , forse dimenticando che i Consiglieri comunali ancorché di minoranza, sono rappresentanti legittimamente eletti dei Cittadini e come tali hanno il diritto ed il dovere di interloquire con le altre Istituzioni sulle tematiche di interesse del nostro Comune, ivi compresi i rappresentanti dello Stato».

Le proposte

«Al Prefetto, – esortano – rinnoviamo l’invito ad agire nuovamente nell’ambito dei propri poteri, al fine di ripristinare una situazione adeguata nell’area di via Diaz. E per quanto concerne l’invito del Comandante Giacomini a segnalare gli episodi di microcriminalità, cosa peraltro fatta dai Cittadini in maniera massiccia tant’è che è arrivata anche sulla nostra scrivania, ci pare un appello a gridare “al fuoco” quando l’incendio è già divampato».

«Ciò che va implementata è la prevenzione – propongono – attraverso il pattugliamento sistematico e l’installazione del sistema di videosorveglianza su tutto il nostro territorio di cui lo stesso Comandante Giacomini parla senza centrare l’obiettivo, dal lontano 2017. Solo per citare alcune soluzioni».

«Certo è che il centro urbano – concludono -, il Forese e i Lidi appaiono molto più insicuri ora che possiamo vantare un organico di quasi 220 agenti di Polizia Locale rispetto agli anni in cui il Corpo poteva contare solo su 160 unità. E a proposito della gestione della Polizia Locale, non mancheremo di tornare ad occuparcene con particolare attenzione alla sua organizzazione e alle criticità che vengono evidenziate anche dall’interno dello stesso corpo».

Dalla stessa categoria