La Pigna: «Le baby gang ci sono. Polizia Locale, Prefetto e Sindaco hanno negato l’evidenza»

La Pigna torna sulla questione baby gang. «Era il febbraio 2024 quando denunciammo pubblicamente gli episodi sempre più frequenti di microcriminalità e bullismo ad opera di alcuni gruppi di ragazzini, chiedendo interventi mirati e decisi. La nostra iniziativa sollevò l’indignazione del Sindaco, del Prefetto e del Comandante della Polizia Locale, chell negarono con veemenza al limite dell’indignazione, le nostre affermazioni e quindi ogni intenzione di adoperarsi per contenere la problematica.

«Oggi, come riporta la stampa locale, è la Procura della Repubblica di Ravenna a confermare che anche il nostro territorio soffre di questo triste fenomeno. Non siamo certo felici di avere avuto ragione su una questione così preoccupante ma questa volta siamo noi ad indignarci e a puntare il dito senza paura contro chi in questi mesi avrebbe potuto fare ma non ha fatto».

«Baby gang? Negati fatti evidenti sulla pelle dei ravennati»

«Si perché se a febbraio scorso, anziché infilare la testa nella sabbia, le autorità preposte avessero avuto l’umiltà di verificare quanto da noi evidenziato –  frutto di numerose segnalazioni ricevute da diversi cittadini preoccupati – si sarebbe potuti intervenire prima, dando corso ad iniziative utili a contenere il fenomeno. La nostra disponibilità a collaborare era conclamata».

«E invece in tutti questi mesi se ne sono infischiati scherzando sulla pelle dei Ravennati, negando fatti evidenti di cui anche la stampa locale aveva dato notizia in passato. Il Comandante della Polizia Locale ha fatto anche di più: ci ha negato l’accesso ai dati raccolti e relativi alle segnalazioni ricevute dal suo Corpo relativamente alle baby gang, dicendono che il dato non poteva essere estrapolato dalla banca dati.
Eppure negli stessi giorni, asseriva sui giornali locali che alla Polizia Locale non risultavano eventi messi in opera da gruppi di ragazzini».

«Una bella contraddizione nonché un atteggiamento irresponsabile e particolarmente grave se si considera che è stato assunto proprio da chi è preposto alla tutela di noi cittadini. Già in passato tra noi e il comandante della Polizia Locale Andrea Giacomini, erano scattate scintille. In particolare quando Giacomini decise di utilizzare metodi non consentiti dalla normativa, per geolocalizzare coloro i quali erano sottoposti a misure di isolamento fiduciario durante la pandemia. Su questa vicenda è stata aperta su segnalazione del  gruppo consiliare La Pigna, Città-Forese-Lidi un’istruttoria del Garante della Privacy,  tuttora in corsoi».

«Dopo questo ennesimo episodio, che a nostro avviso testimonia l’inadeguatezza dell’atteggiamento del Comandante nei confronti della tutela del nostro territorio e di noi Ravennati, chiediamo fermamente le sue dimissioni da capo del nostro corpo di Polizia Localei».

«Contestualelmente, sarà cura del gruppo consiliare La Pigna, Città-Forese-Lidi informare direttamente il Ministro dell’Interno circa il comportamento tenuto dal Prefetto De Rosa affinché compia le doverose valutazioni».

«Sul piano penale, ora tocca alla Procura di Ravenna chiudere il cancello lasciato aperto da altri, dopo però che i buoi sono scappati. Un’impresa non certo facile visto il dilagare del fenomeno su tutto il territorio comunale. Tuttavia, la fermezza dimostrata dalla Procura che annuncia di voler continuare ad usare il pugno di ferro per contrastare questi baby criminali, fa ben sperare».

«Sul lato politico, intendiamo ricevere risposte precise soprattutto riguardo il comportamento del Sindaco e del Comandante della Polizia Locale, circa la responsabilità di aver negato l’esistenza del fenomeno e per non averlo conseguentemente affrontato per tempo, presentando un’apposita interrogazione a firma del gruppo consiliare La Pigna, Città-Forese-Lidi», concludono. 

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