La comunità ucraina che si riunisce due volte al mese a San Giovanni Battista, è a tutti gli effetti cattolica, ma le celebrazioni eucaristiche seguono un rito diverso, bizantino appunto (con alcuni elementi della tradizione liturgica identici a quelli ortodossi) e sono presiedute da sacerdoti che possono essere sposati.
Sono una cinquantina i fedeli che si ritrovano nella chiesa di via Girolamo Rossi per la celebrazione bi-settimanalmente, fa sapere il parroco, don Viktor Dvykalyuk che segue anche le comunità dei fedeli ucraini di Rimini e San Marino, ma possono arrivare anche a 120 nelle feste più importanti: «La metà lavorano qui come assistenti famigliari, le altre sono famiglie che si sono stabilite qua. E da quando è iniziata la guerra sono arrivati anche una quindicina di profughi». Per tutto il mese di maggio la comunità ha pregato i Rosario per la pace. Anche sabato prossimo, la Messa celebrata insieme dall’esarca e dall’arcivescovo Ghizzoni, sarà un’occasione in più per chiedere il dono della pace.
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Il corto racconta le conseguenze economiche del terribile evento climatico, ma anche la capacità di reazione mostrata in quei giorni…
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Orfana di madre, si sposò a 16 anni e partorì la primogenita Anna Pia a 20 anni. Nel 1944 durante…
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