Incontro in Prefettura per contrastare la violenza sulle donne. Nasce l’Osservatorio

In Prefettura si è tenuto un incontro, convocato dal Prefetto di Ravenna Castrese De Rosa, per discutere sul fenomeno della violenza contro le donne in Provincia e al fine di elaborare specifiche iniziative condivise di prevenzione e contrasto della violenza sulle donne. È stata occasione per rinnovare la collaborazione pionieristica tra la Procura della Repubblica e la Prefettura inserendosi nel percorso di rivitalizzazione dei contenuti dell’apposito Protocollo stipulato nel 2011.

Hanno partecipato il Procuratore della Repubblica Daniele Barberini e dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine, dell’AUSL Romagna, dei Servizi Sociali dei Comuni della Provincia, dell’Ufficio Scolastico Provinciale, dell’Università degli Studi di Bologna – Campus di Ravenna e delle Associazioni impegnate nella lotta alla violenza di genere.

Le iniziative per il contrasto alla violenza

La violenza sulle donne è una problematica di estrema gravità e diffusione nel nostro Paese che sta generando crescente allarme sociale e il cui contrasto è elemento di notevole importanza per la creazione e il mantenimento delle condizioni di sicurezza di tutti i cittadini.

Nell’occasione è stato presentato il “Tavolo permanente sul monitoraggio dei fenomeni di violenza di genere e devianza giovanile” che opererà in Prefettura nonché l’avvio di un Osservatorio sulla violenza di genere promosso dalla Procura della Repubblica che opererà nei locali della stessa.

Parallelamente ai Tavoli opererà un Gruppo di Lavoro, formato da esperti, con diversi obiettivi a supporto dell’attività processuale e di quelle di prevenzione e che dovrà elaborare azioni e strategie volte sia ad intercettare i fenomeni di violenza nei luoghi ove questi avvengono che ad elaborare delle attività di prevenzione, monitoraggio e contrasto a tale fenomeno.

Con l’ausilio dei Centri Antiviolenza della Provincia saranno organizzati momenti formativi in materia, rivolti ai Dirigenti e ai Docenti degli Istituti Scolastici, ai componenti delle Forze dell’Ordine e agli operatori sociali e sanitari, al fine di permettere loro l’acquisizione di competenze per riconoscere preventivamente i fenomeni di violenza.

Ciò allo scopo di creare dei percorsi operativi diretti alla valorizzazione delle esigenze sia di tutela della persona che di repressione penale, per sviluppare una cultura di cooperazione inter-istituzionale che agevoli l’intervento e favorisca la condivisione di linguaggi comuni.

Sono anche in programma iniziative formative nelle scuole e nei luoghi di aggregazione giovanile che saranno svolti dalla Polizia di Stato e dell’AUSL con la costituzione di specifici team interforze specializzati che avranno il compito di sensibilizzare studenti e professori attraverso sessioni educative con il fine di promuovere la consapevolezza e la comprensione dei rischi connessi alla violenza di genere e i fattori, anche culturali, che la causano.

L’approccio strategico dovrà coniugare l’azione repressiva di condotte penalmente rilevanti con lo svolgimento di attività preventive, sia di formazione degli stakeholders sia di studio e monitoraggio degli indicatori di violenza.

Le parole del Prefetto e del Procuratore della Repubblica

«È necessario dare nuova linfa al già virtuoso percorso delineato nel Protocollo del 2011 – dichiara il Prefetto De Rosa – rendendolo attuale alle nuove caratteristiche dell’odioso fenomeno e alla sempre maggiore attenzione sociale che esso suscita, anche visti gli ultimi, tragici, casi di cronaca. La presenza delle Istituzioni a fianco delle donne è elemento imprescindibile per l’aumento della percezione di sicurezza dei cittadini, compito ineludibile a cui non ci si può sottrarre».

Il Procuratore della Repubblica, dal canto suo, evidenzia «che una maggiore efficacia nella lotta alla violenza di genere la si può ottenere attraverso la creazione di un “Osservatorio sulla violenza di genere” finalizzato alla creazione di nuove sinergie tra i diversi operatori del settore, alla prevenzione dei casi della c.d. violenza domestica, alla tempestiva tutela delle vittime, ad una più completa formazione delle diverse figure professionali coinvolte nella materia, alla implementazione di Protocolli e ad un costante aggiornamento della prassi operativa da parte dei vari soggetti coinvolti come Magistratura, Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, Forze dell’Ordine, Operatori Sanitari, Istituti Scolastici, Servizi Sociali, Centri Antiviolenza». 

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