«Alle 7 di domenica scorsa 29 settembre, un 24enne bengalese in bicicletta ha subito un grave incidente mentre, partito da Ravenna, stava viaggiando lungo via Trieste. Giunto allo svincolo per la Classicana è stato travolto da un’auto attraversando la strada. È stato trasportato all’ospedale Bufalini di Cesena in elicottero con codice di massima gravità», ricorda Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna.
«Purtroppo, siamo stati profeti inascoltati di sciagura quando il 9 luglio scorso presentammo in Consiglio comunale un’interrogazione, rivolta al sindaco, avente come oggetto: “Una pista ciclabile per i lavoratori portuali senza auto”. Avendo ripreso l’istanza pubblicata il 29 maggio da Giuseppe Simonetti, membro del Comitato operativo di Lista per Ravenna, affermammo quanto segue: “Si segnala la situazione potenzialmente pericolosa in cui versano i numerosi ciclisti che, spesso, non avendo altro mezzo che la bici, ed essendo carente la linea bus pubblica, si recano al loro lavoro nell’area portuale percorrendo via Trieste la mattina tra le 6.00 e le 8.00″».
«”Quelli in partenza dalla città, obbligati, dopo il ponte mobile, in mancanza di una pista ciclabile, a transitare sulla banchina posta nella loro direzione, una volta giunti sul cavalcavia imboccano contromano, per accorciare il percorso, l’uscita verso il porto, rischiando di essere travolti dai mezzi a motore, anche pesanti, in arrivo dal porto sulla Classicana. Essendo anch’essa priva di pista ciclabile e vietata alle biciclette, nessuno si aspetta di incrociare contromano dei ciclisti. […] Le Autorità competenti devono porsi il problema di realizzare una pista ciclabile per i lavoratori portuali privi di auto prima che avvengano incidenti gravi o addirittura mortali”».
La risposta dell’assessore alla Mobilità Baroncini fu questa: «Nel PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), adottato dalla Giunta comunale il 19 dicembre 2023, […] è previsto anche il collegamento tra la rete esistente e la zona portuale in destra canale Candiano, sostanzialmente in linea con la richiesta dell’interrogazione, per garantire una futura continuità tra la città (zona ponte mobile) e via dell’idrovora. […] In considerazione della particolarità degli insediamenti a servizio dell’area portuale, la definizione del tracciato dovrà essere oggetto di confronto con l’Autorità di Sistema Portuale».
«Attraverso il bando LAB MOVE-UP, la Regione Emilia-Romagna ha inoltre affidato al Comune di Ravenna, in compartecipazione con Confindustria, Autorità Portuale e Istituto Trasporti e Logistica, un progetto pilota innovativo di mobilità sostenibile per i lavoratori del Porto di Ravenna, la cui durata prevista è giugno 2024/dicembre 2025, “dimostrando” – afferma il comunicato del Comune – “come collaborazione, dialogo e concertazione possano portare a grandi risultati”».
«È quindi ora che dai piani e dai progetti di carta si giunga, senza aspettare che succedano disgrazie, a qualche risultato: nel caso, appunto, “una pista ciclabile per i lavoratori portuali senza auto” lungo la via Trieste tra Ravenna e Marina di Ravenna. Servirebbe, in generale, anche per la mobilità ciclistica dei cittadini e dei turisti. Non poco per un ex capitale d’Italia», conclude Ancisi.
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