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Hotel Camis: una targa per l’albergo più antico di Pinarella. Attivo dal 1951

È stata posata questa mattina, 21 aprile a Pinarella di Cervia, la targa commemorativa per ricordare che l’Hotel Camis, gestito dal 1972 dalla Famiglia Pieri. È l’albergo con la denominazione più longeva di Pinarella, nonché la struttura ricettiva più antica, perché sorta da un ampliamento della villa Fiore Rosso, disegnata, nel 1951.

Alla cerimonia sono intervenuti il Sindaco Massimo Medri, gli ex Sindaci Roberto Zoffoli, Luca Coffari, Gilberto Coffari e Vittorio Ciocca, nonché lo storico Renato Lombardi e Rossella Camisasca, figlia del fondatore dell’albergo.Breve storia dell’albergo.

La storia dell’Hotel Camis

Tra i pionieri del turismo pinarellese, l’avvocato milanese Bruno Camisasca, già arbitro delle partite di calcio di serie A negli anni Trenta, diede inizio a questa storia nel 1951 quando, sorpreso, in moto, da un violento temporale mentre si trovava nei pressi di Cervia con moglie e le due figlie piccole caricate sulla sella e sul serbatoio, fu costretto a passare la notte presso un affittacamere.

Nacque così il suo amore per il territorio cervese che lo portò a scoprire una terrà ancora selvaggia, alla fine del Lungomare dove inizia Pinarella, dove fece costruire il suo villino, tra campi di asparagi e filari di uva fragola, a 40 passi dalla pineta. Villino che già in pochi anni aveva trasformato in struttura ricettiva, dove fornire alloggio e ristorazione, e che vedrà la prima stagione da Pensione Camis nel 1957 in seguito all’ampliamento strutturale portato a termine il 30 novembre del 1956.

Fu progettato dal geometra Antonio Lugaresi, famoso per i progetti di storiche ville liberty situate sul territorio cervese come la Villa Gardini, le Villette Frutti di Mare, Villa Colmegna.

In seguito alla tragica scomparsa dell’avvocato, che il 13 novembre del 1969 fu riportato a riva senza vita dopo essersi inoltrato tra le onde per praticare la pesca a strascico, la Pensione Camis, oggi Hotel Camis, venne venduta alla famiglia Pieri che la gestisce dal 1972.

L’evento

L’evento, che segue la pubblicazione del libro di carattere biografico e autobiografico romanzato, Vagabondo del mare – Vecchie storie di un uomo d’albergo di Stefano Pieri, a cura di Eleonora Buratti, patrocinato dal Comune di Cervia ed edito dalla casa editrice romagnola Il Ponte Vecchio, si colloca tra le iniziative di valorizzazione del territorio e conservazione della memoria.

«È importante per noi operatori del turismo mantenere uno sguardo attento sul passato per riconoscere le origini del turismo di Pinarella, tanto acerbo quanto improvvisato, che ha saputo gettare le basi per quell’accoglienza che è propria della Romagna ed è l’elemento che ancora oggi ci contraddistingue», ha detto Stefano Pieri, gestore dell’albergo assieme al fratello Marco.

«Sono particolarmente affezionato a questo luogo qui perché mia madre ci ha fatto due stagioni, qui ci ha lavorato, pensavo di non tornare più e invece eccomi qua», ha dichiarato Luca Coffari.

«Due storie nella stessa storia. La storia di una famiglia di Milano che viene a investire in questo territorio e la storia di una famiglia dell’entroterra forlivese che fa altrettanto venendo a investire in questo territorio», ha sottolineato Roberto Zoffoli. «Conoscevo Vittorio Pieri e mi spiace che non sia qui con noi oggi», ha ricordato Vittorio Ciocca.

«La mia storia è legata a questi luoghi, il mio compito, quando il turismo era agli albori, era quello di portare la tenda al mattino sulla spiaggia e di piantare il palo che l’avrebbe sorretta», ha raccontato Gilberto Coffari.

Leggi anche: Una targa al Bar Neri di Cervia. Aperto nel 1947, è stato luogo di ritrovo e discussione fino al 2002

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