Roberto Vannacci a Ravenna, lunedì 11 dicembre, presenterà alle 18.30 al Salone dei Mosaici il suo libro “Il mondo al contrario”, Edizioni Il Cerchio Rimini, nell’ambito di un evento organizzato dall’associazione culturale “Tessere del 900”. L’associazione che da 5 anni promuove incontri ed eventi di cultura non conforme. Il libro uscito ad agosto, è stato duramente criticato, ma allo stesso tempo è stato primo in classifica per settimane.
Con contenuti come «Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione», “Il mondo al contrario” è fra i 10 libri che hanno venduto di più nel 2023, precisamente in quinta posizione. Al momento su Vannacci è in corso un’inchiesta disciplinare.
L’iniziativa, riservata ai soci di Tessere del 900 è sold out, ma si potrà seguire su una diretta Facebook sul profilo dell’associazione. Vannacci ha vissuto a Ravenna fino al primo anno di scuola elementare, dove il padre, capitano di artiglieria, in quel momento era stato assegnato. La città viene anche citata nel suo libro. Quindi a lungo vi ha trascorso le vacanze estive Marina di Ravenna fino ai 16 anni. Erano trent’anni che non tornava nella città romagnola: lo ha fatto assieme alla moglie e alle due figlie per alcuni giorni nei quali presentare il libro e visitare le chiese bizantine e i loro mosaici.
«Il titolo la dice lunga sul tenore e sui contenuti di questo libro – scrive Vannacci nella presentazione – . “Il Mondo al contrario” vuole provocatoriamente rappresentare lo stato d’animo di tutti quelli che, come me, percepiscono negli accadimenti di tutti i giorni una dissonante e fastidiosa tendenza generale che si discosta ampiamente da quello che percepiamo come sentire comune, come logica e razionalità. “Cosa c’è di strano? Capita a tutti, e spesso” – direte voi. Ma la circostanza anomala è rappresentata dal fatto che questo sgradevole sentimento di inadeguatezza non si limita al verificarsi di eventi specifici e circoscritti della nostra vita, a fatti risonanti per quanto limitati, ma pervade la nostra esistenza sino a farci sentire fuori posto, fuori luogo ed anche fuori tempo. Alieni che vagheggiano nel presente avendo l’impressione di non poterne modificare la quotidianità e che vivono in un ambiente governato da abitudini, leggi e principi ben diversi da quelli a cui eravamo abituati».
«Basta aprire quella serratura di sicurezza – continua Vannacci – a cinque mandate che una minoranza di delinquenti ci ha imposto di montare sul nostro portone di casa per inoltrarci in una città in cui un’altra minoranza di maleducati graffitari imbratta muri e monumenti, sperando poi di non incappare in una manifestazione di un’ulteriore minoranza che, per lottare contro una vaticinata apocalisse climatica e contro i provvedimenti già presi e stabiliti dalla maggioranza, blocca il traffico e crea disagio all’intera collettività. I dibattiti non parlano che di diritti, soprattutto delle minoranze: di chi asserisce di non trovare lavoro, e deve essere mantenuto dalla moltitudine che il lavoro si è data da fare per trovarlo; di chi non può biologicamente avere figli, ma li pretende; di chi non ha una casa, e allora la occupa abusivamente; di chi ruba nella metropolitana, ma rivendica il diritto alla privacy».
Nato a La Spezia, il generale di Divisione Roberto Vannacci ha 55 anni. Ex comandante della Brigata Folgore e del reggimento paracadutisti Col Moschin, ha da poco lasciato la guida dell’Istituto geografico militare, l’ente cartografico dello Stato.
Come si legge nella pagina dell’Esercito sul suo curriculum, Vannacci ha frequentato il 168esimo Corso dell’Accademia Militare e della Scuola di Applicazione, la Scuola di Guerra, il Corso Superiore di Stato Maggiore in Romania, il 6° corso Superiore di Stato Maggiore Interforze e la maggior parte dei corsi specifici nazionali e NATO per Forze Speciali.
Ha conseguito la laurea magistrale in Scienze Strategiche presso l’Università di Torino, la laurea magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche a Trieste e la laurea magistrale in Scienze Militari all’università di Bucarest. Ha conseguito anche il Master di II livello in Scienze Strategiche all’università di Torino e il Master di II livello in Studi Internazionali Strategico-Militari in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano e l’Università LUISS di Roma.
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