Per un caso fortuito si trovava nei pressi dell’Argine del Reno a Sant’Alberto, in compagnia di Margherita Ranotto quando uno spettacolo incredibile si è presentato davanti ai suoi occhi. «Non ho mai posseduto una macchina fotografica professionale, reflex o obiettivi particolari, non saprei da dove iniziare – spiega Ravagnani –. Porto sempre con me una compatta, una Nikon Coolpix nel caso dovessi documentare qualche specie rara o in contesti particolari. Semplicemente ho puntato, ‘zoommato’ un pochino, non molto perché i fenicotteri erano abbastanza vicini e ho fatto click, tutto qui».
Andrea è rimasto colpito dal successo della foto: «Sinceramente non mi aspettavo una tale quantità di like e condivisioni, mi aspettavo invece i commenti in cui si metteva in dubbio la naturalezza della foto, forse se non fossi stato lì l’avrei pensato anche io».
Andrea ci spiega anche che nel suo lavoro capita di frequente di imbattersi in scene particolari in contesto naturale, ha avuto la fortuna di vedere dei delfini a Lido degli Estensi l’aprile scorso, a pochi metri dal bagnasciuga e di avere vari incontri con i lupi nel Delta del Po.
«Nella nostra regione abbiamo una varietà di ambienti unica – conclude Ravagnani – e tutte queste scene capitano a pochi passi dalle persone o dai centri urbani. Questo ci fa capire che abbiamo le meraviglie della natura dietro casa e questo enorme patrimonio va salvaguardato in ogni modo possibile».[vc_single_image image=”29434″ img_size=”full”]
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