[vc_single_image image=”19516″ img_size=”full”]Quante persone lavorano a “Fabbri Delizie da Forno”?
«Una ventina: due soci dipendenti, due dipendenti in malattia, 3 a chiamata, 4 part-time, 7 a tempo pieno, un tirocinante e un collaboratore. Nell’attività è coinvolta tutta la mia famiglia, quindi oltre a me che ho figli, ci sono mia sorella Silvia anche lei con figli da crescere e miei genitori: mamma Maria Grazia Mignani, ‘colonna portante’ e papà Valmero Fabbri, per gli amici semplicemente ‘Valmer’. Mi spiace soprattutto per i miei genitori che avrebbero l’età per godersi la pensione e invece sono ancora qua a darci una mano».
E ora, proprio voi della famiglia, avete deciso di tagliarvi lo stipendio…
«Non abbiamo scelta. Non possiamo evitare di pagare le bollette perché ne andrebbe del nostro lavoro. Cerchiamo di risparmiare il più possibile, per esempio in un’estate così calda abbiamo fatto a meno il più possibile dell’aria condizionata, ma non possiamo certo spegnere i frigoriferi».[vc_single_image image=”19517″ img_size=”full”]In molti sono ricorsi ad aumenti. Lo avete fatto anche voi?
«Sì, e siamo anche stati i primi a dichiararlo apertamente lo scorso marzo quando, proprio a causa dell’aumento dei costi delle bollette e delle materie prime, abbiamo aumentato i prezzi con una media dell’8%. Ma mai ci saremmo aspettati un’ulteriore impennata dei prezzi. Poco dopo, infatti, il costo delle uova è salito del 38%, quello della mozzarella è arrivato a 9 euro al chilo e quello del burro a 10 euro al chilo. Non so cosa sia cambiato per chi preferisce lavorare con ingredienti di minore qualità, ma per noi è stato così».Si erano mai verificati aumenti di questa portata?
«Mai, e posso dirlo dall’alto della mia esperienza nel settore di ben 34 anni, visto che ho 48 anni e sono in pratica cresciuta nel forno. Neanche quando c’era stato il passaggio all’euro e il rischio di aumenti era dietro l’angolo».Quindi non prendete in considerazione l’ipotesi di ulteriori aumenti sui vostri prodotti?
«Anche se sarebbe necessario, non lo faremo: i nostri clienti non hanno più le possibilità, sono per lo più stremati. La classe media oramai non esiste più, la gente fa quello che può con i prezzi alle stelle e gli stipendi sempre uguali, anche a causa delle pesantissime tasse. All’estero se la cavano meglio perché si guadagna mediamente di più… Poi già in questi ultimi decenni le abitudini della gente sono cambiate: oggi non si consuma più un chilo di pane a testa…».
Lei che idea si è fatta: tutta colpa della guerra in Ucraina o…
«Sono solo scuse… è tutta colpa delle speculazioni. Di certo, da questa situazione, ci sarà qualcuno che guadagnerà e bene. Non noi… Sento i discorsi di molti clienti e c’è di che pensare: in molti citano il ventennio del Novecento e parlano di una crisi sociale, come non se n’erano mai viste. Anche i miei genitori, che hanno vissuto tanti periodi diversi, sono molto amareggiati».Parlando di grandi trasformazioni, quanto ha pesato l’apertura della grande distribuzione e la conseguente concorrenza sul pane?
«Non è stato un passaggio semplice, ha inciso sulle abitudini delle persone che spesso – per fretta – acquistano tutto al supermercato, pur nella consapevolezza di trovare un prodotto inferiore sotto il profilo qualitativo. Però, per fortuna, sono tante le persone attente alla salute e che apprezzano il nostro lavoro. Abbiamo rapporti costanti con medici e nutrizionisti, lavoriamo grani antichi in purezza e offriamo alla clientela informazioni certe».Guardando avanti, cosa si aspetta?
«Vorrei essere positiva, ma non posso nascondere una grande preoccupazione. Non so cosa succederà ma è di certo un brutto periodo. Dobbiamo però cercare di restare uniti perché, a parte i ricconi che lo saranno sempre di più, siamo sulla stessa barca. Sto pensando a una iniziativa simbolica: spegnere le luci dei negozi come protesta».
Richiesta l'istituzione di un tavolo unico, con progetti e programmi chiari e un sistema di monitoraggio pubblico per garantire la…
Invariato il divario tra Ravenna FC e Tau. I giallorossi diventano però terzi perché al secondo posto si inserisce il…
Il totale complessivo di persone accolte in città, dopo questo nuovo approdo, salirà a 1.562.
Online i dati dell’Osservatorio regionale. Priolo-Lori: “In Emilia-Romagna una rete di servizi che funziona. Al fianco di tutte le donne,…
La liturgia sarà animata dal coro 1685 del Conservatorio Giuseppe Verdi.
L'incontro letterario è in programma domenica 24 novembre alle 15 in piazza Andrea Costa.