Emma Benini nelle foto di Azzurra Veronese per documentare i danni in Salina a Cervia

Foto: Emma Benini nelle foto di Azzurra Veronese per documentare i danni in Salina a Cervia

Realizzare una mostra o expo del “Progetto Shooting in Salina a Cervia” nel 2024. Questo è il sogno della fotografa cervese freelance Azzurra Veronese e della 23enne aspirante attrice Emma Benini che, nei giorni successivi alla terribile alluvione hanno realizzato un servizio fotografico per documentare i danni della Salina. 

Come in tanti ricorderanno, la rottura dell’argine del Savio a Castiglione ha provocato il 18 maggio scorso l’innalzamento dei canali e l’allagamento del territorio. Nel corso di quelle drammatiche ore, le Saline sono servite anche come ‘vasca di espansione’ naturale, permettendo quindi a una grande quantità di acqua di non riversarsi direttamente sulla parte costiera di Cervia. E purtroppo, come noto, tutta la produzione di sale è andata persa. 

«Il giorno dopo il disastro ecologico – racconta Azzurra Veronese che vanta quasi 18mila follower su Instagram –, il presidente del parco Giuseppe Pomicetti mi ha chiamato disperato per chiedermi di documentare come fotografa i danni in Salina. Per me è stato un colpo al cuore vedere un simile scenario. L’acqua dolce è la prima nemica del nostro oro bianco e l’intera area era sommersa. Tutti i macchinari e i prodotti confezionati distrutti. Anche i magazzini erano allagati, la falegnameria, tutto». Così, Azul ha un’idea: chiamare Emma Benini, con cui ama lavorare, e renderla protagonista del servizio fotografico alle Saline devastate. 

La giovane – tra i protagonisti del film on the road “Le ragazze non piangono” – ha subito accettato con gioia, in quanto cervese doc e amante dei tesori del territorio. Emma è rimasta senza parole nel vedere quello scenario mai visto. «Per noi cervesi – afferma Emma –, il Parco della Salina è qualcosa di sacro, ci appartiene. I primi baci al tramonto è d’obbligo viverli in Salina, da sempre. Lo shooting è stato il nostro piccolo contributo». Per realizzarlo, è stato necessario aspettare due giorni, in modo che il livello dell’acqua scendesse a 50 centimetri e consentisse di spostarsi in diversi punti del parco, anche se a fatica, e con gli stivali di gomma. 

Veronese e Benini hanno trascorso ore, sporche nel fango, cercando di mostrare in foto questo unico disastro ecologico. E ora per realizzare la mostra è importante riuscire a coinvolgere qualche sponsor, affinché le fotografie possano essere vista dal maggior numero di persone. Le aziende o persone interessate possono rivolgersi a Veronese attraverso il suo profilo Instagram: azul__vero.

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