Dolci di Carnevale. Le prelibatezze regionali per la festa più allegra dell’anno

Carnevale, oltre ad essere la festa di maschere e coriandoli, è da sempre famosa in tutti Italia per i suoi dolci squisiti. Dalle Frappole alle Castagnole le mamme e le nonne del bel Paese sono ormai all’opera da giorni. Cariche le vetrine delle pasticcerie che propongono dolci di Carnevale di ogni genere e dalle mille varianti, per allietare i palati prima dell’inizio della Quaresima.

Le Castagnole

I dolci più tradizionali dell’Emilia-Romagna per festeggiare il Carnevale sono sicuramente le Castagnole: soffici palline a base di uova, zucchero, farina, burro, e un liquore come cognac o grappa, il tutto aromatizzato con scorza di limone. Dopo aver creato delle piccole palline di impasto si frigge il tutto in abbondante olio, quando saranno gonfie e soffici saranno pronte per essere ricoperte di zucchero a velo e servite a tavola.

Sabadoni Romagnoli

Altra ricetta tipicamente romagnola sono i Sabadoni, prelibatezza che prende il nome dalla saba (o sapa), sciroppo denso e profumato che viene realizzato bollendo il mosto d’uva in un paiolo di rame sino a diventare una sorta di caramello scuro e denso. Per la preparazione del ripieno lessate le castagne in acqua, pelatele e passatele. Unite la farina di castagne, la scorza degli agrumi grattugiata, la saba e la confettura di prugne, savor o mostarda e amalgamate bene il composto.

Per la pasta amalgamare lievito, farina, burro fuso, uova, e scorza di limone aggiungendo latte durante la preparazione. A impasto pronto stendere il composto e ricavare dischetti di 6/7 cm di diametro come per i ravioli. Al centro un cucchiaino di ripieno, poi chiudere il dischetto piegando un lembo dell’estremità verso in centro per poi tirare su i due lembi laterali unendoli e pizzicandoli. Cuocere in forno a 180° per 15/18 minuti. Una volta freddi passarli nella saba più volte in modo che l’impasto la assorba per bene prima di servire.

Le Frappole

Fra le ricette più famose della tradizione carnevalesca troviamo le famosissime Frappole, che nelle varie regioni d’Italia prendono nomi differenti come chiacchiere, bugie o frappe ma senza alterare la famosa forma a striscia mal-tagliata.

Molto facili da realizzare anche a casa: basta preparare un impasto con farina, spremuta d’arancia, liquore (grappa, cognac, brandy, rum) e uova. Dopo averlo fatto riposare per mezz’ora bisogna stendere la sfoglia e tagliarla in rettangoli e via di frittura come da tradizione. Dopo averle scolate bisogna lasciarle raffreddare su carta assorbente, una volta fredde una spolverata di zucchero a velo ed il piatto è pronto.

Esiste anche una versione più light che prevede la cottura in forno, per chi non vuole rinunciare ai dolci anche mantenendosi leggeri.

Le frittelline di riso

Piatto tipico delle campagne romagnole si fonda su antiche tradizioni, secondo cui, ai tempi delle risaie, si era soliti cuocere il riso nel latte. Vietato gettare gli avanzi, che come da abitudine rurale, venivano recuperati e trasformati in dolci squisiti. Dopo la cottura del riso con latte, acqua, zucchero e limone – e per chi lo desidera l’aggiunta di uvetta -, si lascia freddare il tutto eliminando le fette di limone. A impasto freddo si aggiungono farina, uova e lievito; dopo aver amalgamato il tutto basterà friggere l’impasto aiutandosi con un cucchiaio in abbondante olio. Da scolare quando sono dorate per asciugare su carta assorbente e servire calde.

Le tagliatelle fritte

Le tagliatelle si possono mangiare anche senza ragù, e trasformarsi in un dolce, come da tradizione di carnevale degli Appennini. Basta preparare delle classiche tagliatelle ma, dopo aver steso la sfoglia si aggiunge un po’ di zucchero a velo e la buccia di un limone o di un’arancia non trattati, per poi immergere il tutto in abbondante olio di semi.

Ravioli dolci

E come le tagliatelle dolci ci sono anche i ravioli dolci per festeggiare il Carnevale. Prepararli è semplice: basta del burro ammorbidito, zucchero, uova, scorza d’arancia, farina setacciata e un pizzico di sale. Si amalgama in tutto e ad impasto pronto, lo si avvolge nella pellicola e si lascia riposare in frigo per 1 ora. Nell’attesa si prepara il ripieno con zucchero, gocce di cioccolato e cannella. Raggiunta la cremosità desiderata si stende l’impasto e si creano con aiuto di stampi dei cerchi in cui posizionare piccole quantità di ripieno. Chiusi i ravioli a mezza luna e spennellati di burro fuso, subito in forno a 180° per 15-20 minuti. Zucchero a velo a freddo prima di portarli in tavola.

I Turtlitt

Cosa è la vita senza tortellini in una regione come l’Emilia-Romagna? i piacentini non possono farne a meno e propongono una versione dolce della ricetta, un tempo preparati nel borgo di Sant’Antonio a Trebbia nel giorno del patrono (17 gennaio) e oggi serviti soprattutto in occasione del Carnevale. L’impasto è il medesimo dei ravioli dolci, ma il ripieno prevede un’amalgama di castagne, amaretti, mostarda di Cremona, cacao, marmellata e liquore.

Gli Sgionfin

Prodotto tipico della zona di Piacenza, sono simili ai bignè e spesso vengono farciti con crema pasticcera o al cioccolato. Ottimi però anche senza ripieno, spolverati con lo zucchero a velo. Per prepararli occorre portare ad ebollizione un mix di acqua, burro e sale e poi aggiungere la farina. Una volta raffreddato l’impasto si dovranno amalgamare le uova e la scorza di limone prima di procedere alla frittura.

Cresciuta a pane e libri porto il mio amore per la lettura su carta. Parlo di opere letterarie da scoprire e di cultura in ogni sua forma. Riduco a 10 ogni vostra domanda o curiosità. Per Più notizie mi occupo delle rubriche letterarie e delle bellezze del territorio.

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