BOLOGNA (ITALPRESS) – Transizione ecologica, prezzi del gas alle stelle e tensione sempre più forte tra Russia e Ucraina. Che ha a che fare tutto questo con il cibo sulle nostre tavole? Molto, in realtà moltissimo perchè l’agricoltura è in crisi, un settore che rappresenta il primo settore economico del nostro Paese, con un fatturato annuale di oltre 540 miliardi di euro e 3,6 milioni di persone occupate. “Le guerre, fino a una certa epoca, si sono fatte con i carrarmati oggi, invece, siamo nella fase di guerre di mercato. Non c’è agricoltore, a livello mondiale, che stia guadagnando; infatti, l’agricoltura soffre perchè utilizziamo troppa energia che deriva da fonti fossili”, così il presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti in occasione della tavola rotonda “Agricoltura e fabbisogni energetici” organizzata da Confagricoltura Bologna.
“Chiaramente la crisi energetica che stiamo attraversando adesso avrà un forte impatto sulla produzione alimentare. Dobbiamo fare in modo che questo non si traduca in un aumento di prezzi per il consumatore, per questo c’è bisogno dell’impegno di tutti nella filiera” così il presidente di Confagricoltura Bologna Guglielmo Garagnani in occasione della tavola rotonda “Agricoltura e fabbisogni energetici”. Le fonti energetiche rinnovabili possono assicurare la produzione di alimenti sicuri e di qualità per tutta la popolazione nazionale? E quali strategie dovrà introdurre il settore agricolo per raggiungere un equilibrio vincente tra esigenze dei consumatori, sostenibilità ambientale e tenuta delle imprese? Queste le domande fondamentali che tutti gli agricoltori si stanno facendo e che sono state il cuore della discussione a più voci della tavola rotonda di questa mattina. Sono intervenuti, infatti, anche Chicco Testa (imprenditore e ambientalista), Davide Tabarelli (presidente Nomisma Energia), Arturo Semerari (AD di Agriconsulting spa), Stefano Borghi (Chairman di Carbon Credit Consulting) e in collegamento da Barcellona, Alfredo Portone (vicedirettore Unità di ingegneria del Dipartimento ITER, Fusion for Energy).
“I costi di produzione e il prezzo del gas sono a livelli mai visti – commenta ancora Garagnani – questo minaccia la sopravvivenza di intere filiere, dalle aziende produttrici a quelle di trasformazione. Occorre trovare soluzioni efficaci, a partire dal tema della transizione ecologica al
centro delle strategie nazionali ed europee”.
“L’agricoltura deve essere integrata nella visione industriale dell’Europa. Se dobbiamo raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, come facciamo? Quali sono le fonti energetiche con le quali produrre il cibo? – si chiede il presidente Giansanti – Io sono convinto che il futuro stia nelle fonti rinnovabili, dobbiamo investire il più possibile nel solare e nell’eolico”.
Secondo l’imprenditore e ambientalista Chicco Testa al momento si vede l’effetto di un disequilibrio tra “domanda e offerta di idrocarburi, visto che sono anche nuovi consumatori come la Cina. Questo porta all’alzarsi dei prezzi. E sì, sono d’accordo, dobbiamo investire nelle rinnovabili, ma dobbiamo avere la prudenza di capire che i combustibili fossili avranno un ruolo nella nostra economia e sistema di produzione ancora a lungo”.
(ITALPRESS).
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