Chiude il Museo Tamo, nella Chiesa di San Nicolò. I suoi mosaici avranno nuova vita al Classis

Chiude il Museo Tamo, esposizione della Chiesa di San Nicolò. Le sue opere saranno spostate al Classis, mentre i laboratori continueranno al Mar e alla Casa Dante.

Con la recente inaugurazione delle nuove sezioni “Pregare a Ravenna” e “Abitare a Ravenna”, dove sono stati esposti importanti mosaici inediti, Classis Ravenna si candida ad essere il polo principale di valorizzazione del mosaico antico. Per questo è in programma il trasferimento delle opere attualmente conservate al museo Tamo al Museo Classis, dove saranno studiate e restaurate. In breve,

Verrà poi realizzato un allestimento dei mosaici di epoca antica e tardoantica, in continuità con le nuove sezioni, e i materiali creati per la didattica verranno esposti in percorsi specifici di apprendimento ad alta accessibilità.

Chiude il Museo Tamo: i laboratori continueranno al Mar

L’attività dei laboratori didattici in funzione ora al Tamo verrà trasferita al MAR Museo d’arte della città e alla Casa Dante in Zona dantesca, questo consentirà di ampliare la già ricca offerta con specifiche proposte dedicate al mosaico contemporaneo e a Dante: in entrambi i casi sono già in sperimentazione diversi percorsi didattici.

Tamo Mosaico è una mostra permanente che la Fondazione RavennAntica ha inaugurato nel 2011 alla Chiesa di San Nicolò, per valorizzare alcuni mosaici tardoantichi provenienti da scavi nel territorio ravennate. In attesa del completamento dell’allestimento del Museo Classis, è stato così costruito un percorso finalizzato alla valorizzazione dell’arte musiva nei diversi aspetti che la caratterizzano.

La riqualificazione dello zuccherificio nel Museo Classis

Intanto, è stato portato a termine il recupero dello zuccherificio – divenuto il Classis – che, con i grandi spazi sia per gli allestimenti sia per le attività didattiche, è stato pensato per sviluppare una narrazione della storia del territorio attraverso le testimonianze archeologiche. Certamente saprà dare la giusta rilevanza ai mosaici pavimentali che sono affiorati negli scavi e che costituiscono il necessario elemento per una lettura completa del mosaico ravennate, caratterizzato da raffinata tecnica, complesse iconografie e portata universale di un mondo simbolico ancora necessario.

«Alla necessità della messa a sistema di alcuni spazi della città dedicati in senso lato alla cultura – sottolinea il presidente Giuseppe Sassatelli – RavennAntica ha dato il suo contributo con un progetto culturale coerente e perfettamente in linea con il suo impegno di tutti questi anni nell’offerta museale. Quanto è attualmente esposto a Tamo, non solo non verrà perduto, ma sarà, se mai, arricchito dalla coerenza di un nuovo assetto espositivo che va molto al di là di un semplice spostamento logistico».

«Con tale trasferimento – continua – il Classis Ravenna, oltre a mantenere la sua identità di Museo della Città e del Territorio, diventerà uno dei musei più rilevanti a livello nazionale sul tema del mosaico antico, sia sul versante della documentazione storica già notevolmente aumentata con le due nuove sezioni appena inaugurate, sia su quello della tecnica del mosaico e delle sue peculiarità artigianali ora illustrate al TAMO. La forza del nuovo progetto – conclude Sassatelli – sta nell’intreccio coerente di questi due aspetti e nella loro unificazione all’interno di uno stesso spazio fisico, che è appunto il Museo Classis Ravenna».

Visite al Museo Tamo fino al 22 dicembre

Il Museo Tamo dall’11 al 22 dicembre sarà visitabile su prenotazione, mentre dopo le festività natalizie inizieranno le operazioni di disallestimento e trasferimento dei mosaici.

Questa operazione, insieme al prossimo allestimento della cosiddetta nave di Teodorico, che sarà oggetto di analisi e restauri coordinati dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Ravenna, amplierà ulteriormente le collezioni del museo e ne rafforzerà la vocazione di luogo di esperienza di una delle più famose città del mondo antico.

«Con il recente allestimento delle nuove sezioni – afferma l’Assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia – Classis trova nel mosaico antico uno degli aspetti centrali del suo percorso di visita, riunire in un racconto coerente tutto il materiale musivo tardondatico rappresenta un approdo importante che ne completerà e faciliterà la lettura per tutti i visitatori. Per gli spazi di San Niccolò, invece, si aprono possibilità interessanti per un importante progetto di valorizzazione in ambito culturale su cui coinvolgeremo anche il mondo universitario e che presenteremo nelle prossime settimane».

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