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Bruno Donati e Roberto Matatia presenteranno i loro libri sabato alla Bottega Bertaccini di Faenza

A distanza di pochi mesi uno dall’altro Bruno Donati e Roberto Matatia hanno dato alle stampe due libri che seguono le tracce della storia delle proprie famiglie. C’è un filo conduttore in questo percorso della memoria: da una parte la guerra nelle nostre campagne, i massacri, le distruzioni, le sofferenze della povera gente. Dall’altra una famiglia di ebrei, dopo le leggi razziali, in fuga fra continenti sconosciuti, alla disperata ricerca di un luogo capace di restituire la dignità e il rispetto. Sono vite “concimate dal dolore e dal sacrificio” come è stato giustamente osservato.

Sabato 12 novembre alle 17.30 avremo nostri ospiti gli autori Bruno Donati col suo libro “La vita oltre il dolore” (Carta Bianca Editore) e Roberto Matatia con “Passerà. Storia di una famiglia ebrea” (Editrice Il Ponte Vecchio). L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con la sezione faentina dell’ANPI.

 

Bruno Donati “La vita oltre il dolore”

La data ufficialmente riconosciuta per la liberazione di Faenza dall’occupazione nazifascista è il 17 dicembre 1944, ma quel momento non coincise con la fine dei combattimenti e dell’orrore. Nella campagna faentina, fra Ronco e Sant’Andrea (ma sicuramente anche altrove), ci fu purtroppo chi pagò un altissimo prezzo nei giorni successivi; il dolore che ne derivò per molte famiglie, compresa quella dell’autore, si incise profondamente nelle loro vite. Quel dolore è stato tramandato, quel dramma è ancora segno indelebile di una follia che venne da lontano. Bruno Donati è nato a Faenza nel 1963 da padre insegnante e madre operaia. Lavora presso il nostro ospedale come tecnico di radiologia. Sì è occupato di politica locale e di rappresentanza sindacale. La passione della scrittura è nata spontanea dall’esigenza di condividere le storie individuali e dalla necessità di conservare la memoria.

 

Roberto Matatia “Passerà. Storia di una famiglia ebrea” 

All’interno di una famiglia di ebrei in fuga, protagonista del libro è una donna e i suoi numerosi figli, uniti fra loro dalla soggezione nei confronti di un marito/padre autoritario e arrogante. “Passerà” è la loro dottrina di vita perché, nonostante tutto, non muore in loro la speranza che, prima o poi, tutto il rancore e la paura si possano trasformare in un rassicurante rapporto familiare, fondato, se non sull’amore, sul rispetto reciproco. Roberto Matatia è nato nel 1956 a Faenza. Dopo il suo primo romanzo, I vicini scomodi (Edizioni Giuntina, 2014), ha raccolto documenti e testimonianze che sono alla base di ogni suo scritto. Da non meno di vent’anni è un infaticabile divulgatore, noto ovunque in Italia, intorno alla Memoria delle persecuzioni razziali, stimolato dal triste destino di parte della sua famiglia, ridotta a cenere nel campo di Auschwitz.[vc_gallery interval=”3″ images=”26778,26779″ img_size=”full”]

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