Bretella di Porto Fuori. «Noi questa opera inutile non la vogliamo. Il Comune fermi il progetto»

Si tratta di una nuova strada per collegare la nuova zona residenziale alla Classicana. I residenti del Comitato cittadino "Io dico no bretella" criticano le scelte "ecocide" del Comune

«In provincia di Ravenna, a Porto Fuori, a est, si estendono campi, boschetti e orti. Ci sono due laghi artificiali nei quali nuotano i cigni. C’è una pineta, macchia di verde che ombreggia e riposa lo sguardo di chi la osserva e porta odore di resina. Questo paesaggio di campagna, identificativo della nostra Romagna rurale, sta per essere distrutto. Da cosa? Da una “bretella”, una strada, un nastro di asfalto che dovrebbe collegare la nuova zona residenziale di Porto Fuori alla Classicana». Il neonato Comitato cittadino “Io dico NO bretella” ribadisce la sua contrarietà al progetto della bretella di Porto Fuori e chiede al Comune di fermarlo.

«Per costruirla decine di alberi e di orti verranno abbattuti»

«Per costruirla decine e decine di alberi e di orti verrebbero abbattuti, creando di fatto un panorama lunare, polveri sottili, rumore, smog, terra arida e cemento, nessun albero ad ombreggiare, a donare aria pulita e frescura in queste estati rese sempre più torride dal cambiamento climatico. Perché le amministrazioni comunali sono così cieche rispetto alla tutela dell’ambiente e del paesaggio? Perché si continua a fare affari con l’industria del cemento e dell’immobiliare?», continua.

«Noi, cittadine e cittadini di Porto Fuori, ci chiediamo i perché di questa scelta scellerata che calpesta la nostra volontà. Noi questa opera inutile non la vogliamo», ribadisce.

«Strade, centri commerciali, parcheggi, sono davvero utili alla comunità? O forse sono utili solamente a chi si spartisce le fette di questa torta?  Anziché usare il denaro per progetti lungimiranti e realmente di “pubblica utilità” come parchi, piste ciclabili, luoghi di aggregazione per le famiglie, si continua a spendere per queste opere inutili e dannose per la salute dell’ambiente e di conseguenza per la nostra!», continua.

«Anziché disincentivare l’uso delle automobili si continuano a costruire nuove strade, svincoli, sottopassi, in modo che sempre più camion e macchine possano circolare. Dove andremo quando anche l’ultimo campo di Romagna sarà stato cancellato? Quale aria respireremo? Quali paesaggi guarderanno i cittadini del futuro?».

«I filosofi della Grecia classica parlavano di “vita buona”, la vita è buona quando il cittadino può vivere bene dentro la società. Quale vita buona possiamo aspettarci noi uomini e donne moderni se le nostre voci non sono ascoltate, se i nostri terreni sono espropriati, gli alberi che ci danno ossigeno abbattuti, i paesaggi della nostra infanzia cancellati dalle ruspe? Il Partito Democratico, che sui suoi cartelloni elettorali scrive “Aria pulita e non veleni”, ci crede davvero o è solo uno slogan elettorale buono per prendere voti? Chiediamo al Comune di Ravenna di fermare questo progetto ecocida adesso!», conclude.

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