Ieri si è riunito in Prefettura il Tavolo Faunistico provinciale per esaminare le problematiche collegate alla presenza della fauna selvatica. In particolare, su richiesta delle Associazioni degli Agricoltori, il Prefetto Castrese De Rosa ha voluto analizzare nel dettaglio le varie situazioni d’emergenza collegate alla forte presenza di daini, picchi e nutrie, al fine di giungere quanto prima all’attuazione di soluzioni concrete e condivise.All’incontro, oltre a tutte le Organizzazioni agricole e al mondo cooperativo agroalimentare, che vedono le aziende dei propri associati pesantemente danneggiate dalla proliferazione incontrollata della fauna, hanno partecipato i rappresentanti dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, la Provincia di Ravenna, il Gruppo Carabinieri Forestali e per la Biodiversità, Polizia Provinciale, Ente Parco del Delta del Po, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Direzione Servizio Sanità Animale e Igiene Produzioni Zootecniche dell’Ausl Romagna e Comitato di Coordinamento degli ATC della provincia.Il problema principale su cui si è concentrata la discussione è relativo alla presenza di daini nelle aree della pineta di Classe incluse all’interno del Parco del Delta. Una specie alloctona, il cui numero appare ormai fuori controllo, mettendo in pericolo il patrimonio naturalistico, ambientale, agricolo e faunistico del territorio nonché la pubblica sicurezza.In particolare, come sottolineato dal rappresentante dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sarebbe a rischio l’equilibrio faunistico di un ecosistema complesso qual è la pineta con i daini che essendo in sovrannumero rappresentano anche una seria minaccia per la sopravvivenza dei cervi, specie questa autoctona presente nel Bosco della Mesola.Oltre all’aspetto della tutela ambientale, sono stati rappresentati gli ingenti danni alle colture agricole provocati dai daini che distruggono da anni campi di grano, coltivazioni orticole, erbacee e sementiere, nonché i seri problemi all’incolumità pubblica collegata alla sicurezza stradale.Al termine del confronto, l’Ente Parco del Delta del Po, si è detto pronto ad attivare il Piano di controllo entro i prossimi 15 giorni. Per quanto riguarda il picchio, il cui numero sul territorio è perlomeno triplicato negli ultimi anni, vanificando di fatto i grossi sforzi degli agricoltori volti a tutelare una risorsa preziosa come quella idrica, il Prefetto ha ribadito la necessità di trovare una soluzione all’interno della cornice normativa che inquadra il picchio come specie protetta e non cacciabile. Alla luce infatti dei gravissimi danni agli impianti irrigui e frutticoli provocati da tale specie, che, come segnalato dalle Organizzazioni agricole, con la sua azione martellante sulle canaline di irrigazione provoca un continuo spreco di acqua, risorsa sempre più importante visto che con gli sfasamenti stagionali diminuiscono precipitazioni e aumenta il rischio siccità, la Regione ha accolto la sollecitazione del Prefetto, dichiarando la propria disponibilità a presentare all’ISPRA una richiesta per l’attivazione di un piano di controllo ad hoc che possa prevedere, ad esempio, la cattura degli uccelli con rilascio in altre zone.Al termine dell’incontro, dopo una breve disamina dello stato di attuazione del piano di controllo della volpe, il Prefetto ha rimarcato l’impegno a riconvocare le parti quanto prima, al fine di verificare gli sviluppi della situazione legata alla fauna e messe in opera delle azioni concordate.«Si tratta di una problematica molto sensibile in questo territorio – ha concluso il Prefetto di Ravenna – e occorre ricercare soluzioni condivise, come è emerso dal confronto di oggi, in tempi rapidi per non danneggiare un’ intera filiera con danni irreversibili».