Prima della riforma, per ogni registrazione dei contratti a canone concordato era necessaria l’attestazione di un’associazione di categoria sulla corrispondenza del canone di affitto alle condizioni (zona di ubicazione dell’immobile, sue caratteristiche, ecc.) e alle clausole dettate dall’accordo territoriale di riferimento. Con la nuova norma di legge, tali attestazioni sono ora necessarie soltanto quando siano intervenute variazioni nelle caratteristiche dell’immobile o nell’accordo territoriale. Negli altri casi, le attestazioni mantengono la loro validità senza la necessità di rinnovarle ogni volta che si stipuli un nuovo contratto per lo stesso immobile. Lo stesso discorso vale peraltro anche per i contratti di locazione transitori e per studenti universitari.
Nonostante il mutato quadro normativo, abbiamo ricevuto informazioni secondo cui ci sarebbero resistenze a riconoscere di fatto questa “semplificazione”, formulando consigli o pretendendo che si continui a produrre attestazioni non più necessarie, che d’altra parte costano tra i 20 e i 50 euro ognuna.
Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna – Polo civico popolare
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