Categories: Salute e benessere

Al Maria Cecilia Hospital di Cotignola una tecnica mininvasiva per la chirurgia dell’ernia discale utilizzata per la prima volta in Italia

Foto: il dott. Lechanoine effettua una Unilateral Biportal EndoscopyIl mal di schiena, che affligge tra il 60% e l’80% degli adulti, può essere sintomo di una patologia della colonna vertebrale che, in alcuni casi, può essere trattata chirurgicamente. Una tecnica neurochirurgica per risolvere queste problematiche in maniera ultra mininvasiva è stata introdotta per la prima volta in Italia: si chiama UBE (Unilateral Biportal Endoscopy – Endoscopia unilaterale a doppio accesso) ed è stata utilizzata al Maria Cecilia Hospital di Cotignola, Ospedale di Alta Specialità accreditato con il SSN, per trattare tre pazienti, una 17enne, un 24enne e un 67enne, affetti da ernia discale.

«UBE è una metodica endoscopica per la chirurgia spinale inventata oltre 15 anni fa da un chirurgo sudcoreano che prevede un doppio accesso all’area da trattare attraverso due piccole incisioni – spiega il dott. François Lechanoine, neurochirurgo di Maria Cecilia Hospital che ha portato in Italia questa innovazione. Poter intervenire con la tecnica UBE mediante un approccio ultra mininvasivo offre una valida alternativa sia alla chirurgia open convenzionale, sia alle tecniche già esistenti ad accesso unico (endoscopiche o tubolari). Infatti, poter avere due accessi consente una visione migliore delle strutture vertebrali e neurologiche da trattare, permettendo una maggiore precisione e portando così a una serie di vantaggi per il paziente, tra cui una ripresa più rapida e una notevole riduzione del dolore post operatorio. I precursori della metodica UBE hanno applicato la tecnica di artroscopia del ginocchio al rachide: è quindi un’evoluzione delle tecniche standard di artroscopia e laparoscopia, ma una vera rivoluzione per la chirurgia vertebrale».

Le potenzialità della tecnica UBE consentono ai chirurghi il trattamento ultra mininvasivo anche di altre problematiche, ampliando il raggio d’azione rispetto al trattamento con accesso unico: ad esempio, la stenosi del canale lombare, le chirurgie cervicali posteriori, le chirurgie di stabilizzazione come l’artrodesi vertebrale.

Tecnica UBE: un intervento ultra mininvasivo

Le indicazioni all’intervento mediante tecnica UBE sono le medesime della chirurgia standard, quindi gli esami che decretano la necessità di un’operazione consistono principalmente in Risonanza Magnetica, Radiografie, TC.

L’accesso all’area da trattare avviene mediante due piccole incisioni di 5 millimetri ciascuna su un unico lato della schiena. Un accesso serve per introdurre l’endoscopio, una sorta di piccolissima telecamera che viene direzionata dalla mano del neurochirurgo per visionare nel dettaglio la zona da trattare, mentre l’altro viene utilizzato per introdurre gli strumenti chirurgici, sempre comandati con l’altra mano dallo specialista.

Le strutture muscolari vengono preservate: si attraversano senza danneggiarle, creando una zona dove poter lavorare per riaprire il canale spinale in caso di stenosi, rimuovere le ernie o stabilizzare le vertebre.

È possibile utilizzare la metodica UBE su pazienti di tutte le età, con notevoli vantaggi, tra cui: la diminuzione del dolore chirurgico nel post operatorio, una ripresa più rapida (evitando l’immobilità post operatoria, estremamente invalidante per i più anziani), e quindi una degenza più breve, un ritorno alla quotidianità più rapido rispetto alle tecniche convenzionali.

Infine, anche i rischi correlati all’intervento diminuiscono rispetto ad altre procedure: si ha infatti un minor tasso di infezione, un minor sanguinamento, una minore destabilizzazione delle vertebre, un minor rischio di danni al rivestimento del midollo spinale e di problemi neurologici.

I primi pazienti operati a Maria Cecilia Hospital dal dott. Lechanoine, con il supporto del dott. Maxime Challali, ortopedico di Grasse (Francia), sono riusciti ad alzarsi dopo un paio d’ore dall’operazione. Le dimissioni avvengono attualmente dopo circa due giorni di osservazione.

«La tecnica UBE è uno strumento in più che ci consente trattamenti sempre meno invasivi, una vera e propria rivoluzione in quanto coniuga la manovrabilità e la libertà di movimenti della chirurgia classica open alla mininvasività e alla migliore visibilità della chirurgia endoscopica, con implementazione della sicurezza per il chirurgo, e quindi per il paziente. I risultati ottenuti finora a livello internazionale ci fanno credere che la chirurgia ultra mininvasiva endoscopica possa diventare in futuro il gold standard – ovvero la procedura di riferimento – per il trattamento di questo tipo di problematiche vertebrali», conclude il dott. Lechanoine.

Recent Posts

Lavori di RFI a Bagnacavallo per la nuova viabilità di via Fornazzo

L'intervento fa parte di un progetto più ampio che prevede la realizzazione di un sottovia carrabile

56 minuti ago

Matteo Bussola al caffè letterario di Lugo con “La neve in fonda al mare”

Oggi, venerdì 22 novembre, alle 21 nella Sala Conferenze dell’Hotel Ala d’Oro di Lugo

1 ora ago

Poesie e racconti per “Voci di Donne” al teatro Socjale di Piangipane

Sabato 23 novembre. Il tema scelto per la diciottesima edizione è stato “La Porta: un passaggio, una soglia…”. 

2 ore ago

Ravenna ospita Future, il festiva de L’eredità delle Donne 2024

Nell’ambito prestigioso del Festival, domenica 24 novembre 2024, presso lo Studio Zeba, via del Pino 82 (Ponte Nuovo) dalle 15…

2 ore ago

A Sabe per l’arte un appuntamento con Raffaella Perna dedicato alla rappresentazione della casa

"Ripensare la casa. Politiche dello spazio domestico nelle fotografie della Collezione Donata Pizzi" sarà Sabato 23 novembre alle ore 18

2 ore ago

Gli uomini scendono in strada il 23 novembre contro la violenza sulle donne

Il ritrovo è per le 10 alla sede di CittAttiva, ingresso giardini Speyer, mentre alle 10.30 è prevista la partenza

16 ore ago