Saverio Monno della SLC CGIL Ravenna, Ryan Paganelli della UILCOM UIL Ravenna e Stefano Gregnanin della FISTEL CISL Emilia-Romagna mostrano grande preoccupazione: «A venti giorni dalla conclusione della procedura di licenziamento collettivo annunciata lo scorso dicembre dalla divisione italiana del gruppo Mayr-Melnhof, l’acquisizione della Farmografica di Cervia da parte del gruppo Focaccia subisce una battuta d’arresto che rischia di mandare in rovina 88 famiglie e mettere in ginocchio un territorio già scarsamente industrializzato».
Monno, Paganelli e Gregnanin annunciano un’iniziativa di mobilitazione: «Saremo in piazza martedì 12 marzo alle 17, per un corteo a Cervia, che avrà come punto di ritrovo l’ingresso della Farmografica al civico 121 di via Di Vittorio e raggiungerà il palazzo del Comune in piazza Garibaldi, passando per lo stabilimento del gruppo Focaccia sulla SS 16 Adriatica. Invitiamo istituzioni, cittadini e cittadine, associazioni, gruppi organizzati e forze politiche del territorio a partecipare numerosi».
«Con convinzione e senza esitazione, accogliamo l’invito dei sindacati a partecipare alla manifestazione per tutelare le 88 famiglie dei dipendenti della ex Farmografica e per scuotere il Governo, affinché adotti le iniziative necessarie per mantenere in attività l’azienda, come richiesto anche dal Parlamento con due ordini del Giorno approvati all’unanimità da maggioranza e opposizione. Inoltre, come fatto finora, continueremo a fare la nostra parte, partecipando con tutti i soggetti coinvolti ai tavoli istituzionali convocati da Regione e Provincia, per insistere nel chiedere ogni sforzo possibile per arrivare al più presto alla soluzione di questa crisi», hanno commentato il Sindaco Massimo Medri e l’assessora Brunelli.
«A distanza di settimane dal burrascoso epilogo natalizio della dolorosa crisi aziendale determinata in Romagna dagli eventi alluvionali del maggio scorso – mentre l’evoluzione della vertenza accendeva speranze, con la formalizzazione oramai imminente di una intesa tra la MM Packaging Italy e il gruppo Focaccia, che si era detto interessato a rilevare l’attività – il percorso verso l’acquisizione dello storico stabilimento cervese si è arenato al momento della firma».
«Ad annunciare l’impasse sono state le stesse aziende, nel corso di un incontro convocato a Bologna, lo scorso 5 marzo, dall’assessore allo sviluppo economico, Vincenzo Colla, d’intesa con il prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, al quale hanno preso parte, accanto alle sigle sindacali rappresentate da Monno, Paganelli e Gregnanin, la Rsu aziendale, il presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale, il sindaco di Cervia, Massimo Medri, la segretaria generale della CGIL Ravenna, Manuela Trancossi e il coordinatore regionale SLC CGIL ER, Antonio Rossa».
«All’origine dello stallo, da un lato, è il dietrofront dell’imprenditore, Riccardo Focaccia, che si è dichiarato indisponibile alla conclusione della trattativa in assenza delle garanzie economiche prospettate, all’unanimità, dalle forze politiche di maggioranza e opposizione in Parlamento, alla Camera dei Deputati, con due Ordini del Giorno dello scorso 26 gennaio».
«Dall’altro lato c’è la sostanziale indifferenza del Governo alla crisi dell’azienda di confezioni farmaceutiche. Abbiamo appreso con disappunto che il Governo avrebbe escluso la convocazione di un tavolo di confronto ministeriale ritenendo marginale la dimensione occupazionale della crisi e che la trattativa tra le imprese sarebbe stata accompagnata da continui rimpalli di responsabilità».
«Pretendiamo ascolto e soluzioni concrete. Lo chiediamo a gran voce e lo abbiamo ribadito innanzi al prefetto De Rosa e all’assessore Colla: si agevoli ogni soluzione d’impresa per consentire la salvaguardia dei livelli occupazionali e la tutela dell’economia del territorio. Non c’è più tempo. Il Governo intervenga rapidamente. Abbiamo chiesto alla multinazionale austriaca di archiviare i licenziamenti o di congelare la procedura in corso, anche sostenendo la proposta dell’assessore Colla di attivazione di una cassa integrazione per cessazione di attività.
«Non vi fosse ascolto da parte dei vertici aziendali, chiediamo all’esecutivo di procedere al varo di una moratoria sui licenziamenti collettivi nelle imprese interessate da crisi aziendali a causa degli eventi alluvionali. Si tratterebbe di una soluzione indubbiamente temporanea, finalizzata a ricercare le condizioni di una rapida ripartenza. E sul piano normativo non costituirebbe una rivoluzione essendo una strada già percorsa durante l’emergenza pandemica».
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