“Romagna in fiore”. All’Alighieri il docufilm che racconta gli 8 concerti nei luoghi alluvionati

Lunedì 23 settembre, la proiezione alle 21 al Teatro Alighieri, ingresso libero, per rivivere la rassegna sostenibile, grazie a Dario Tognocchi e Gerardo Lamattina

In 34mila, dalla Romagna ma non solo, “Romagna in Fiore” è stata un successo. E lunedì 23 settembre, Ravenna Festival e Trail Romagna, partner organizzativo del progetto, ci invitano a rivivere l’emozione di Romagna in fiore, la rassegna di otto eventi gratuiti che lo scorso maggio, nel segno del green, ha visitato alcuni dei territori più duramente colpiti dall’alluvione nel 2023.

Il docufilm su “Romagna in fiore”

Alle 21 al Teatro Alighieri di Ravenna, il docufilm di Dario Tognocchi e Gerardo Lamattina dedicato a Romagna in fiore sarà proiettato in presenza dei tanti amici che hanno reso possibile quegli straordinari appuntamenti da Faenza a Riolo Terme, da Brisighella e Modigliana a Tredozio, Galeata, Conselice, Sarsina fino alla località La Torraccia della cooperativa C.A.B. TER.RA.

In circa 45 minuti, il docufilm raccoglie testimonianze di artisti, staff, volontari, spettatori in un racconto collettivo dove la memoria del dramma si intreccia all’amore per questa terra e le sue genti; una riflessione a più voci sulla possibilità di trovare un nuovo equilibrio fra uomo e natura, anche nello spettacolo dal vivo. La proiezione sul grande schermo del Teatro Alighieri è aperta a tutti, fino a esaurimento posti disponibili. 

Gli artisti sono stati Vinicio Capossela e Don Antonio, Neri Marcorè, Nada, Paolo Benvegnù, Elena Bucci e Christian Ravaglioli, Moder e La Corelli, Murubutu e la Moon Jazz Band, Luisa Cottifogli, Enrico Guerzoni, Daniele Silvestri, Casadilego, Manuel Agnelli, Dardust e il Sunset String Quintet.

Soddisfazione per gli organizzatori

«Da qualche mese a questa parte, la domanda che mi viene rivolta più di frequente è ‘Ci sarà una nuova edizione di Romagna in fiore?’ – racconta il Sovrintendente Antonio De Rosa – La risposta non può che essere affermativa. Credo che nel creare questa speciale rassegna ecosostenibile e diffusa ci siamo presi un impegno con i territori, i comuni, i cittadini. Sono loro stessi a chiederci di continuare questo percorso alla ricerca di un equilibrio fra spettacolo dal vivo e ambiente, fra comunità locali e un pubblico che arriva anche da altre regioni».

«L’entusiasmo e il calore con cui questa proposta di spettacoli è stata accolta, e soprattutto capita e condivisa, ci incoraggia a immaginare una progettazione sempre più partecipata. Romagna in fiore ritornerà nel 2025, questa è una promessa – sono già tanti i soggetti che ci hanno chiesto di far parte del nuovo itinerario. Intanto ringraziamo quanti l’hanno reso possibile quest’anno: i Comuni coinvolti, i Prefetti delle due Province, Castrese De Rosa e Rinaldo Argentieri, le Questure, le Polizie Municipali, i Vigili del fuoco, Ausl Romagna, le associazioni di volontari e le aziende private che hanno ‘adottato’ i territori.»

«Rivederci nel docufilm, a qualche mese di distanza, stimola la riflessione – sottolinea Franco Masotti, co-Direttore Artistico del Festival – perché ci mostra un pubblico partecipe e responsabile, un pubblico che in quest’esperienza ha trovato non solo un’occasione di intrattenimento, ma anche un modus vivendi all’insegna della lentezza, della condivisione, del cammino. Romagna in fiore rappresenta davvero una differente dimensione per lo spettacolo dal vivo.»

«Le nostre troupe hanno seguito passo per passo il cammino del pubblico che ha partecipato agli eventi; raccolto le impressioni degli spettatori, filmato le loro scoperte – spiegano Dario Tognocchi e Gerardo Lamattina, autori del docufilm – Le nostre telecamere hanno registrato le musiche e le voci originali degli artisti e, naturalmente, le loro riflessioni. La musica dal vivo accompagna ogni tappa e ogni voce narrante. La nostra speranza è che la visione di questo docufilm contribuisca a perpetuare le emozioni di Romagna in fiore

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