01 Ago 2023 15:30 - 10 mostre da vedere
10 mostre da vedere ad agosto a Ravenna e dintorni
Un mese ricco di eventi per stare al fresco durante le giornate afose e approfondire tanti capolavori di arte locale e non solo
di Redazione
Tutti i testi in azzurro di “10 mostre a Ravenna” sono cliccabili per ulteriori approfondimenti sull’evento.
“Le passioni dei collezionisti” – Cervia
Quattro grandi collezioni private si aprono al pubblico in questa splendida mostra. La raccolta Martelli, è composta da svariate centinaia di opere esclusivamente di artisti di ambito bolognese, dall’Ottocento agli anni ’70 del Novecento. La collezione Franci di Ravenna presenta una raccolta molto eterogenea che riguarda sostanzialmente artisti a partire dalla generazione salita alla ribalta negli anni ‘60 fino a diversi protagonisti della piena attualità, come Ontani e Cattelan. La raccolta Cà la Ghironda modern art museum si presenta decisamente aperta a un orizzonte internazionale, senza preclusioni di tendenze, di caratteri espressivi, di connotazioni geografico-culturali. La collezione Ettore Mina Zattoni si caratterizza per un preciso orientamento, quello di posizioni artistiche inscrivibili in un versante che va dall’Arte povera al Concettuale, dal rigore analitico ad una creatività espressa in installazioni, azioni, performances.
Fino al 20 agosto ai Magazzini del Sale di Cervia aperta tutti i giorni dalle 20 alle 24
“Come un’onda, come in volo” – Lugo
Si tratta di una mostra di pittura, con 11 artisti del ‘900, legata alla celebrazione di ben due centenari: quello della nascita dell’Aeronautica Militare e la 1° vittoria automobilistica di Enzo Ferrari nel circuito di Savio di Ravenna. Entrambi sono strettamente connessi alla figura dell’aviatore lughese Francesco Baracca.
Fino al 24 settembre nel Palazzo della Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte
“Nature” – Brisighella
La mostra Nature del pittore Ugo Pasini è composta da oltre venti opere di recente esecuzione: nature morte, genere pittorico che ha reso maggiormente noto l’artista cesenate, ma anche paesaggi collinari in alcuni casi ispirati proprio dall’ambiente naturale brisighellese. L’esposizione è rappresentata dal pittore col saper fare d’un antico miniatore, sottratta alla realtà del tempo e alla verità di spazio e luce, trasferita in stadi di placida solitudine e attonita fissità.
“You Tourned the Tables on Me“ – Ravenna
Tra il ’74 e l’81, un vecchio e malconcio oggetto di arredo, acquistato in un campo rom alla periferia di Milano, divenne infatti co-protagonista di un percorso fotografico che solo uno spirito visionario, tenace e ironico come quello di Roberto Masotti poteva concepire con la complicità dei suoi soggetti più famosi– da Juan Hidalgo a Philip Glass, da Luciano Berio a John Cage, da Michael Nyman a Steve Lacy, Demetrio Stratos, Brian Eno. Centoquindici i ritratti di Masotti esposti, che della musica hanno fatto la storia.
Fino al 30 settembre la Manica Lunga del Museo Nazionale di Ravenna
“Dante Plus 2023” – Ravenna
Per l’ottava edizione sono stati selezionati quarantaquattro artisti che compongono un percorso variegato, ricco e irriverente: dalla rappresentazione delle tre fiere come un affettuoso cucciolo a tre teste, al Dante intrappolato nel suo scheletro, ma anche maschere affibbiate alla figura dello stesso o privazioni del caratteristico naso e alcune riflessioni sulle figure femminili che fanno parte della Divina Commedia.
Fino al 17 settembre alla Biblioteca di Storia Contemporanea Alfredo Oriani
“La pineta e il mare – Un viaggio verso l’Infinito” – Milano Marittima
La mostra dell’artista coreano Park Eun Sun presenta il lavoro scientifico dell’artista sulla materia attraverso 14 opere esposte nella mostra a cielo aperto, per incentivare la rinascita e la fruizione della cultura portando l’arte contemporanea nel quotidiano e nel vivere cittadino. I marmi e i graniti vengono scolpiti, levigati ed infine spaccati per poi essere ricomposti. Queste crepe sono per l’artista metafora della vita, le cicatrici della sofferenza insita nell’esistenza ma al contempo simbolo di ricostruzione e rinascita.
“I Capanni da pesca” – Sant’Alberto
La mostra è il risultato finale del concorso indetto dall’associazione dei cappannisti con il supporto tecnico del Circolo Fotografico Ravennate BFI, lanciato nei mesi scorsi e che ha riscontrato un’ampia adesione. sono pervenute ben 252 fotografie, di cui 48 ammesse al concorso dalla giuria, per arrivare alle 30 selezionate per la mostra: un grande successo di partecipazione che comunica il forte interesse per la fotografica naturalistica, legata al nostro territorio, al prezioso ambiente che ci circonda, di cui i capanni da pesca sono un simbolo inconfondibile.
“Siembra Directa” – Russi
La mostra, promossa dal Comune di Russi e patrocinata da Politecnico di Milano e Ordine degli Architetti di Ravenna, indaga la delicata tematica del suolo, la sua importanza e il suo sfruttamento. Le opere site-specific di Oscar Dominguez e Ana Hillar dialogano col palazzo e con il materiale fotografico e video concesso da ISPRA e SIPe, che accompagnano lo spettatore in un viaggio tra azione artistica, situazione attuale e approccio scientifico.
“Figure e colore” – Marina di Ravenna
Pittore programmaticamente figurativo, Antonio Bertoni, utilizza il colore nero per comporre opere, dedicate esclusivamente alla figura umana, rispettose e consapevoli della grande tradizione dell’arte. Tra le tante vie e opzioni che l’arte contemporanea offre, Bertoni ha scelto quella figurativa per rimanere saldamente ancorato a una originaria vocazione umanistica dell’arte.
“Biennale Internazionale della Ceramica d’Arte Contemporanea” – Faenza
La mostra dell’artista coreano Park Eun Sun presenta il lavoro scientifico dell’artista sulla In mostra per lo più installazioni, realizzate da artisti già affermati (over 35) e giovani talenti (under 35), provenienti da tutto il mondo che hanno scelto la ceramica come mezzo principale per esprimere la loro poetica. I temi trattati e affrontati sono molteplici: tematiche sociali, ambientali, chi si confronta con la propria tradizione e con l’argilla per recuperare le proprie radici o riflettere sul territorio. Alcune opere si interfacciano al pubblico richiedendo la sua partecipazione, molte altre mescolano alla ceramica altri materiali come resine, legno, fotografia.