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“Prodigy Kid” – Ravenna
Dall’8 ottobre all’8 gennaio al Mar – Museo d’arte della città di Ravenna
Il MAR, in occasione della VII edizione della Biennale di Mosaico Contemporaneo “Ravenna Mosaico”, ospita la mostra “Prodigy Kid” degli artisti Francesco Cavaliere e Leonardo Pivi, a cura di Daniele Torcellini. Dal 2018, i due artisti fanno convergere le loro pratiche artistiche in un lavoro in comune, con una predilezione per installazioni di mosaici, sculture e oggetti, animate da azioni performative, letterarie e sonore. La mostra pensata per gli spazi del MAR si articola in un percorso suddiviso in tre sezioni. Le prime due sono dedicate a opere realizzate autonomamente dagli artisti, nel corso delle loro attività personali. La terza presenta le serie di lavori realizzate in collaborazione, accanto a serie inedite e prodotte per l’occasione.[vc_single_image image=”21193″ img_size=”full”]
“Modulare lo scarto” – Ravenna
Dall’1 ottobre al 17 dicembre alla Fondazione Sabe per l’Arte
Anche le Gallerie d’arte e alcuni Spazi espositivi temporanei sono protagonisti della Biennale. La Fondazione Sabe per l’arte dedica una personale a Enrica Borghi. La ricerca artistica di Borghi (1964) si caratterizza per il riuso di frammenti ed elementi di scarto. Attraverso una selezione di installazioni parietali e pavimentali, questa personale dal titolo “Modulare lo scarto” evidenzia il dialogo che l’autrice intrattiene da anni con la tecnica del mosaico, aggiornata tanto nei materiali quanto nei significati, fornendone una possibile declinazione al presente.
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Sempre in occasione della Biennale, nello spazio espositivo di Palazzo Rasponi, si può visitare la mostra “Pittore del mosaico. Sergio Cicognani”, a cura di Paolo Trioschi. L’artista, scomparso nel 2019, è stato uno dei principali protagonisti dell’arte musiva ravennate degli ultimi cinquant’anni. La poetica artistica di Cicognani si scompone e ricompone in un originale e raffinato linguaggio sospeso tra mosaico e pittura.[vc_single_image image=”22294″ img_size=”full”]
Anche il Museo Nazionale di Ravenna, insieme a “Equidistanze Residenze Artistiche”, presenta una mostra per la Biennale: si tratta di “Nello spazio” con le opere site specific di tre artisti emergenti – Mitsuyasu Hataketa, Caterina Dondi, Tera Drop – a cura di Emanuela Fiori e Alessandra Carini. I tre artisti sono stati chiamati a intervenire in spazi caratteristici del museo, e le loro opere si misurano con gli ambienti architettonici e naturali presenti nei primi due chiostri dell’antico complesso monastico di San Vitale.[vc_single_image image=”22289″ img_size=”full”]
Lo spazio espositivo Pallavicini 22 Art Gallery ospita la personale di Giovanna Galli “Paesaggi dell’anima” a cura di Luca Maggio. In mostra una sequenza di lavori ispirati al mondo naturale, ma che della natura desiderano cogliere non le forme definite, ma l’essenza e le dissolvenze.[vc_single_image image=”22954″ img_size=”full”]
Un tuffo nel passato con l’esposizione di alcune macchine meccaniche tra cui la prima macchina da scrivere costruita nel 1914 (Mod. M1). Inoltre sarà possibile provare a usare una macchina da scrivere didattica messa a disposizione per raccogliere pensieri e versi. La partecipazione è libera e gratuita.[vc_single_image image=”20936″ img_size=”full”]
“Miszmasz” e “Altrove” – Faenza
Dall’11 ottobre all’8 gennaio alla Chiesa di Santa Maria dell’Angelo
È possibile visitare ben due mostre a Faenza questo mese alla Chiesa di Santa Maria dell’Angelo, entrambe curate da Giovanni Gardini. La prima, “Miszmasz”, organizzata in collaborazione con l’Accademia di Varsavia, si inaugura il 9 ottobre alle 17. Sette artisti contemporanei polacchi M. Duchowski, A. Karapuda, M. Kitajewska, J. Mioduszewski, I. Przybylski, E. Sztetner, M. Tracewska, docenti dell’Accademia di Varsavia, si esprimono con diversi mezzi artistici (installazione, pittura, tessile, video e altri); il loro punto d’incontro è l’utilizzo di piccoli elementi accostati in maniera musiva. Mentre la mostra “Altrove. Viandanti, pellegrini, sognatori”, riflette sull’uomo viandante e pellegrino, in cui il tema dell’uomo in ricerca è declinato in tutte le sue faccettature possibili.[vc_single_image image=”22956″ img_size=”full”]
Una mostra in cui le fotografie di Nicola Baldazzi entrano in dialogo con brevi scritti di Veronica Lanconelli. Pur nella differenza di linguaggio, protagonista delle opere è quel sentimento di spaesamento, di indeterminatezza che si prova brancolando nell’oscurità tra pensieri e riflessioni metafisiche.[vc_single_image image=”21448″ img_size=”full”]
La personale di Enrico Minguzzi, dal titolo “La piena dell’occhio” offre, attraverso più di 40 opere, uno spaccato della produzione artistica recente dell’artista. I suoi dipinti possono essere considerati dei ritratti di elementi presi dal mondo minerale e vegetale: elementi che si rifanno a pietre, concrezioni, fiori ed erbe, tutti riconducibili a qualcosa di esistente in natura, ma in realtà frutto di una proiezione mentale dell’artista. Alla serie di dipinti, Minguzzi ha scelto di accostare un corpo di sculture inedite attraverso le quali, l’artista trova un’estensione tridimensionale alle figure che caratterizzano la propria, sperimentando nuove tecniche e nuovi materiali, aprendo così a ulteriori sviluppi della sua pratica artistica.
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Una mostra di Simona Lelli con Chiara Bello incentrata sul tema degli occhi che ha l’obiettivo di presentare un occhio del passato che guarda al presente per guidare verso il futuro. Vuole spingere a osservare la vita con occhi diversi e da una nuova prospettiva. Il lavoro fonda le radici nell’infanzia dell’artista e nella sua crescita personale.
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