10 mostre da vedere a novembre a Ravenna e dintorni

L’arte merita di essere celebrata in tutte le sue forme, dal mosaico alla fotografia, passando per quadri e istallazioni di ogni genere. Ravenna e il suo territorio sono ricche di artisti e opere d’arte che attendono solo di essere scoperte. Ecco perchè ogni mese vi proponiamo 10 mostre da vedere a Ravenna e dintorni.

“BURRIRAVENNAORO ” – Ravenna

La mostra BURRIRAVENNAORO del MAR – Museo d’Arte della città di Ravenna, dedicata ad uno dei più importanti artisti che l’Italia del secondo Novecento abbia espresso, Alberto Burri, apre un ricco cartellone di eventi della Biennale del Mosaico tra grande arte, design, architettura, creatività e sperimentazione.

Dal 14 ottobre al 14 gennaio 2024, al MAR

“PALIANYTSIA” – Ravenna

Nella nuova mostra della Classense, nell’ambito della Biennale del mosaico dell’arte rivolge al pubblico l‘invito a ripensare alla tragica condizione della guerra con la devastazione e la divisione che ne conseguono, dando l’opportunità all’artista ucraina di raccontare oltre che la sua, la storia di molti suoi connazionali in questo momento storico così drammatico. L’allestimento presenta opere in pietra e un documentario a cura di Ivan Sautkin, realizzato da registi professionisti di Kiev, Olena Zashko e Ganna Yeresko.

Dal 14 ottobre al 14 gennaio 2024, alla Galleria Continua della biblioteca Classense

“The War Isn’t Love: Icone di guerra di un Dio invisibile”, “Costruire argini per torcere fiumi”, “A come ACCADEMIA, O come OROBURRI”– Ravenna

Tre mostre in occasione della Biennale al Museo Nazionale. Un’artista ucraina ci racconta “War Isn’t Love: Icone di guerra di un Dio invisibile”. “Costruire argini per torcere fiumi” torna su una riflessione molto importante per la nostra terra. Gran finale “A come ACCADEMIA, O come OROBURRI”: giovani artisti si confrontano con Burri

Fino al 14 gennaio 2024 al Museo Nazionale di Ravenna

“Opere dal mondo” – Ravenna

Ai Chiostri Francescani l’esposizione di 31 opere in mosaico che rendono omaggio ad Alberto Burri, di artisti provenienti da 17 paesi. Un’occasione per centinaia di mosaicisti da ogni dove che giungono a Ravenna, con l’obiettivo di mettere in risalto i diversi modi di fare mosaico nel mondo in occasione della Biennale del Mosaico.

Fino al 14 gennaio 2024 ai Chiostri Francescani

“Strade e storie. Paesaggi da Hokusai a Hiroshige” – Bagnacavallo

Dopo Francisco Goya, Max Klinger e Albrecht Dürer, il filone espositivo promosso dal Museo Civico sui più importanti artisti internazionali, che hanno saputo esprimersi attraverso l’incisione, aggiunge una nuova tappa. Questa volta si spostano dall’Europa al lontano Oriente, per raccontare la storia della tecnica della xilografia ukiyo-e e di alcuni dei più importanti maestri che vi si sono dedicati – Hokusai e Hiroshige – divenuti ben noti anche in Europa. 

Fino al 14 gennaio 2024 al Museo Civico delle Cappuccine. Apertura martedì e mercoledì 15-18, giovedì 10-12 e 15-18, venerdì, sabato e domenica 10-12 e 15-19

“Anemoni“ – Ravenna

Il progetto coinvolge tre artisti di generazioni diverse che, con differenti approcci creativi, che riflettono sul rapporto tra natura, decorazione e frammento. Il titolo della mostra, “Anemoni”, richiama il tema della vegetazione che caratterizza i mosaici ravennati e in particolare i fiori simbolo di caducità e di fragilità. Le opere in mostra stabiliscono, a seconda dei casi, rapporti diretti e indiretti con la tradizione musiva sul piano materiale, tecnico e iconografico.

Dal 7 ottobre al 16 dicembre alla Fondazione Sabe per l’arte

“Episodi di mosaico contemporaneo”- Ravenna

Progetto nell’ambito della Biennale del Mosaico che vede design e mosaico dialogare e interagire nella produzione di nuovi e speciali oggetti destinati all’arredamento degli interni a cura di Maria Cristina Didero. Con l’obiettivo di valorizzare le competenze e le capacità produttive e laboratoriali del territorio di Ravenna nel campo del mosaico, nelle sue vesti tradizionali e in quelle contemporanee.

Fino al 14 gennaio 2024 a Palazzo Rasponi dalle Teste,

“DEAE” di Sibylle Luquet – Ravenna

Sibylle Luquet si presenta con DEAE, una serie di ritratti esclusivamente femminili con cui l’artista vuole esplorare l’universo del mosaico, giocando sui suoi codici e cercandone i limiti. Navigando attraverso un affresco cronologico, il viaggio inizia dalle opere che riprendono i codici del  mosaico romano poi bizantino, per poi continuare il suo lento cammino verso la decostruzione del medio, sia filosoficamente che letteralmente, gettando i ponti verso l’arte contemporanea.

Dal 4 novembre 2023 al 19 novembre. Da martedì a domenica dalle 16 alle 19

“Dove abita l’uomo. Luoghi, relazioni, intrecci“ – Faenza

Una mostra incentrata sul tema dell’abitare, una questione quanto mai attuale alla luce dei tragici eventi che hanno colpito la romagna. Undici artisti rileggono questo tema complesso e affascinante che nel progetto di mostra è declinato secondo varie ed ampie sfaccettature. Abitare è questione del cuore e della mente, è dimensione interiore e spirituale. Abitare è questione di relazioni, di intrecci profondi di vita, è esperienza di condivisione. Abitare riguarda i luoghi, la dimensione urbana e il dialogo degli uomini e delle donne con la natura.

Fino al 7 gennaio 2024 al Museo Diocesano di Faenza e sarà visitabile dal mercoledì alla domenica, dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 18.30

“Terra. Una bottega di ceramisti tra XV e XVI secolo. Lo scavo archeologico di Palazzo delle Esposizioni” – Faenza

Le due sezioni della mostra racconteranno aspetti diversi dello scavo: al MIC Faenza si potrà seguire il ciclo produttivo della ceramica, attraverso alcuni reperti rinvenuti in scavo, oggetto di un parziale restauro e che dialogheranno con reperti analoghi già esposti al Museo, mentre a Santa Maria dell’Angelo si potranno ammirare foto e video, che metteranno in relazione reperti antichi ed elementi moderni, e non mancherà una selezione dei reperti archeologici in una nuova e originale forma espositiva.

La mostra inaugura il 4 novembre, alle 17, al Mic Faenza e alle 18 in Santa Maria dell’Angelo. Sarà visitabile fino al 7 gennaio 2024.

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