Cercare lavoro è sempre uno dei più grandi timori del mondo degli adulti. Non importa se si è alle prime armi o veterani del settore, non importa se si cerca una posizione nel pubblico o nel privato, non importa se si tratta di un lavoro provvisorio o stabile, la ricerca risulta sempre complessa e sfiancante e difficilmente si affronta questa fase con serenità. Per questo motivo Più Notizie ha deciso di proporre 10 consigli per approcciarsi al mondo del lavoro.
Il database più ricco di informazioni su possibili posizioni vacanti è a portata di pc e di smartphone con decine di siti come Indeed, InfoJobs, Monster, Joble, Freelancer e chi più ne ha più ne metta, che propongono ogni giorno tante nuove posizioni lavorative. Una risorsa da non sottovalutare durante la fase di ricerca.
“Collegati” è la parola del social per eccellenza dedicato al lavoro: “LinkedIn”. Un termine che si pone l’obiettivo di creare una rete puramente lavorativa, che tiene conto dei propri settori di interesse. Su questa piattaforma si può trovare lavoro con la tradizionale candidatura alle offerte pubblicate dalle aziende o si può “pubblicizzarsi” al meglio per essere contattati da possibili reclutatori. La chiave vincente è la cura del proprio profilo, una descrizione di sé accattivante ed essere sempre attivi, coltivando relazioni con altri professionisti o aziende del settore di interesse.
La forte diffusione del digitale per la ricerca del lavoro non ha ancora comportato il completo abbandono delle vie tradizionali. Sono infatti ancora diffusi sul territorio i centri di collocamento, ai quali è possibile rivolgersi per ricevere un supporto. Con lo scopo di favorire l’inserimento nel mondo lavorativo attraverso attività di orientamento, di formazione e di incontro tra domanda e offerta, sono 5 gli uffici di collocamento presenti sul territorio ravennate a cui rivolgersi: Ravenna, Cervia, Faenza e Lugo e un ufficio di collocamento mirato a Ravenna.
Oltre agli uffici di collocamento spesso i Comuni forniscono servizi aggiuntivi, soprattutto per i più giovani. Esempio lampante è l’Informagiovani di Ravenna, che da anni fornisce un servizio alla cittadinanza di orientamento lavorativo e formativo. Importanti anche le scuole di formazione professionale che si occupano di istruire l’aspirante lavoratore all’inserimento aziendale, come Job Academy o la Scuola Arti e Mestieri Pescarini. Senza dimenticare i giornali e le riviste specializzate, che spesso hanno una pagina dedicata agli annunci di cerco/offro lavoro. Infine, di grande utilità e aiuto anche le bacheche messe a disposizione in bar, università e comuni che spesso raccolgono offerte e proposte di lavoro.
Interessati a partecipare a dei bandi pubblici? Fondamentale tenere sotto controllo La Gazzetta Ufficiale della Repubblica, i siti comunali, regionali e ministeriali e i siti dedicati ai concorsi pubblici come Concorsando.it, di cui esiste anche il canale Telegram, per essere sempre aggiornati sulle ultime novità in tema concorsi, sui libri utili a preparare l’esame e sui migliori metodi di studio.
Ribadire le basi non è mai scontato. Effettuata la ricerca, prima di presentarsi all’ufficio di collocamento, va prestata massima attenzione alla redazione del famigerato curriculum vitae. Il CV è letteralmente il biglietto da visita del lavoratore che si propone per un ruolo aziendale o risponde a un annuncio.
Prima di ogni cosa bisogna prestare attenzione alla posizione per cui ci si candida e alle specifiche richieste dell’azienda. Se un’azienda chiede specificatamente un CV Europeo, meglio evitare colori sgargianti e la personalità creativa e, prestando particolare attenzione ai contenuti. Se è specificamente richiesto un CV breve meglio non inserire 6 pagine di corsi di formazione; ci si deve concentrare sui temi essenziali e più importanti. Se ci si candida per un lavoro creativo o comunicativo va prestata attenzione anche alle modalità di presentazione, sia livello grafico ma anche, perché no, innovativo, come un video curriculum, per dimostrare con i fatti le competenze decantate.
Se ci si candida per una posizione di segretario/a non ha alcun senso parlare delle proprie esperienze pregresse in qualità di bagnino/a nella stagione estiva; è un dato superfluo, che va al massimo indicata nella sezione del CV relative alle competenze aggiuntive.
In linea generale meglio evitare curriculum prolissi e standardizzati (se non – come anticipato – espressamente richiesti); meglio presentarsi in modo originale e sobrio parlando anche dei propri interessi e obiettivi fornendo una piccola bio motivazionale introduttiva.
Capita di non trovare posizioni aperte nei luoghi, ruoli o settori di interesse, ma questo non deve demoralizzare. Infatti, nella maggior parte delle aziende, imprese associazioni e via discorrendo è possibile inviare delle autocandidature, per richiedere agli uffici del personale di tenere in considerazione i propri CV per future posizioni aperte.
Alcune imprese mettono a disposizione dei moduli da compilare sui propri siti web e ai quali allegare il curriculum prima dell’invio; in tutti gli altri casi è possibile inviare una semplice mail.
Il terrore da “non so cosa scrivere” è piuttosto tipico nel momento in cui ci si deve presentare a un possibile datore di lavoro. Diventa ancora più pressante quando ci si rende conto che da quelle poche righe potrebbe dipendere il futuro lavorativo: si può passare al secondo livello, il fantomatico colloquio, oppure essere eliminati dalla lista dei candidati.
Bisogna fermarsi, fare un bel respiro e dedicare del tempo alla preparazione del testo: chiaro, breve, conciso, in forma adeguata, non adulatorio e nemmeno standardizzato.
Prima di mettersi all’opera è inoltre importante fare qualche ricerca, conoscere al meglio l’azienda al fine di essere preparati a qualsiasi domanda e individuare i valori aziendali che più coincidono che il proprio profilo di candidato ed i propri interessi personali.
CV, autocandidature online, presentazioni, mail, non importa se su un pezzo di carta o in un video di presentazione: MAI DIRE BUGIE.
Uno degli errori più grossolani è quello di presentarsi per qualcuno di diverso da chi si è. Non bisogna inserire competenze che non si hanno, bisogna imparare a valorizzare il proprio bagaglio culturale che anche nelle circostanze più impensabili nasconde una grande quantità di perle preziose.
Se si è alle prime armi è facile farsi sopraffare dal timore del “Curriculum vuoto” ma questo non vuol dire che nella propria vita non si è fatto nulla. Spesso e volentieri progetti scolastici e universitari, piccoli lavoretti extra, passioni e hobby possono descrivere molto di una persona. Ad esempio, gli sport di squadra indicano la predisposizione del candidato a lavorare in gruppo; l’aver seguito per hobby un corso di grafica, fotografia o scrittura indica, oltre all’acquisizione di competenze tecniche, anche un’indole artistica e creativa, utile dal punto di vista comunicativo, soprattutto nell’attuale mondo in salita dei social media.
Superata la prima fase arriva la seconda, e si spera ultima, difficoltà: presentarsi al colloquio.
Si è sempre tesi e preoccupati, non si sa mai cosa indossare e cosa dire. Il consiglio principale è quello di essere sempre sé stessi, di raccontare le proprie esperienze senza eccessi, evitare le risposte monosillabiche argomentando su esperienze, interessi e obiettivi. Ci si deve presentare in modo ordinato, curato e sobrio; ovviamente in questa circostanza il contesto gioca un ruolo fondamentale per la scelta dell’outfit.
Non ci si deve limitare a rispondere alle domande che vengono poste; nel contesto di un colloquio prendere l’iniziativa può giocare un ruolo fondamentale. Il colloquio è inoltre un’occasione per approfondire aspetti poco chiari o di particolare rilevanza riguardanti il posto per il quale ci si è candidati: aiutano a risolvere dubbi esistenziali e dimostrano l’interesse e la forte volontà di ricoprire l’incarico da parte del candidato.
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