Violenza sulle donne. In arrivo 3,4 milioni di euro per i centri antiviolenza e le case rifugio

Nuovi strumenti per contrastare la violenza sulle donne. Dal reddito di libertà ai finanziamenti per l’autonomia abitativa. Dal fondo per l’imprenditoria femminile, ai progetti per le pari opportunità, fino ai servizi sul territorio per prevenire e contrastare la violenza di genere.

La Regione conferma il proprio impegno a fianco delle donne.  Grazie anche alle risorse in arrivo per i 23 centri antiviolenza e le 56 case rifugio attive in Emilia-Romagna: 3,4 milioni che si aggiungono ai 9,5 stanziati a partire dal 2020. Risorse provenienti dal Fondo nazionale per le politiche sui diritti e le pari opportunità, che in questi giorni la Regione sta trasferendo ai Comuni e alle Unioni dei Comuni. Ulteriori risorse per quasi 112mila euro sono state assegnate all’Emilia-Romagna per sostenere l’attività dei 14 centri per uomini autori di violenza.

Irene Priolo: “In Emilia Romagna le donne non sono sole”

In Emilia-Romagna le donne non sono sole. Quando scelgono di chiedere aiuto, sono tante le realtà attive sul territorio pronte ad accoglierle e sostenerle. Una rete di servizi consolidata, che funziona e che ogni giorno coinvolge Centri antiviolenza, Comuni, Terzo Settore, Aziende sanitarie locali- hanno sottolineato la presidente della Regione facente funzioni, Irene Priolo, e l’assessora regionale alle Pari opportunità, Barbara Lori-. Alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre, crediamo sia giusto ricordare che il contrasto alla violenza di genere riguarda tutte e tutti. La piaga dei femminicidi è solo la manifestazione più drammatica, di una violenza contro le donne che rappresenta una vera e propria emergenza sociale che va riconosciuta, denunciata e combattuta insieme, agendo innanzitutto sul piano culturale. Non ci sono alternative”.

I dati dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere

Lo confermano anche gli ultimi dati resi noti dall’Osservatorio regionale sulla violenza di genere (clicca qui per vedere tutti i dati, anche suddivisi per provincia): in Emilia-Romagna le donne che hanno contattato un Centro antiviolenza nei primi 5 mesi del 2024 sono state 1.670, rispetto alle 1.550 del 2023, considerando solo 12 dei 23 centri antiviolenza presenti in Emilia-Romagna.

Temi che saranno al centro dell’iniziativa “Esperienze e strumenti per il contrasto alla violenza di genere – Ascolto e condivisione per la creazione di alleanze” in programma lunedì 25 novembre a Bologna (Aula Magna della Regione, viale Aldo Moro 30), organizzata dalla Regione, in collaborazione con Anci Emilia-Romagna, a conclusione di alcuni dei tanti percorsi di formazione e sensibilizzazione promossi sul tema della violenza di genere. Oltre alla formazione rivolta a mediatrici interculturali e alla sensibilizzazione dei centri interculturali, al pomeriggio si terrà il secondo webinar della formazione per insegnanti delle scuole superiori in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna; prosegue inoltre la formazione per operatrici e operatori sociali e sanitari.

La campagna della Regione: “Se lo dice è violenza, se lo dici è violenza”

E dopo la pausa dovuta al silenzio elettorale e alla par condicio, ritorna nelle strade e nelle piazze dell’Emilia-Romagna la campagna della Regione “Se lo dice è violenza, Se lo dici è violenza”: un manifesto al mese per tutto il 2024 con una frase fra quelle rivolte quotidianamente da uomini e donne, violenza verbale e psicologica che spesso anticipa quella fisica. “Sei tu il problema di questa famiglia” il manifesto di dicembre, l’ultimo prima della chiusura con la fine dell’anno. Una campagna che ha avuto diversi riconoscimenti, non ultimo quello della Agenzia delle entrate, che si avvale della collaborazione di Anci Emilia-Romagna e che la Provincia di Modena e i Comuni del Modenese hanno deciso di condividere e rilanciare proprio in occasione del 25 novembre.

Le azioni della Regione Emilia Romagna

Tra gli interventi più significativi avviati dalla Regione in questo mandato il Reddito di Libertà: assegno mensile fino a 400 euro per le donne che stanno affrontando un percorso di uscita dalla violenza. Una misura sostenuta con oltre 3 milioni di euro di finanziamenti regionali per integrare le risorse nazionali insufficienti a soddisfare tutte le domande.

E poi i finanziamenti per l’autonomia abitativa: circa 2,2 milioni di euro per aiutare quante sono vittime di violenza a sostenere prime spese per l’affitto e la gestione di un’abitazione.  Mentre ammontano a 7,2 milioni di euro i finanziamenti del Fondo per l’imprenditoria femminile: 239 i progetti approvati per sostenere la nascita e il consolidamento di piccole e medie imprese femminili movimentando investimenti complessivi per 21 milioni di euro. 

Ed è online da marzo di quest’anno la prima banca dati on line sulle pari opportunità. Obiettivo: mettere a disposizione i 339 progetti cofinanziati in questa legislatura dalla Regione con 9,5 milioni per trasformarli in buone pratiche da condividere e replicare.

In corso di valutazione i progetti presentati negli ultimi due bandi 2025/2026, chiusi lo scorso ottobre, con 3 milioni di euro stanziati.

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