23 Mag 2024 10:08 - Cronaca
Il veterinario sotto processo Mauro Guerra vuole aprire un ambulatorio nell’ex scuola materna
Può esercitare perché ha impugnato il provvedimento di radiazione dall'albo, ora sospeso. Dopo che il Tar ha bocciato un ambulatorio prefabbricato nel suo giardino, effettua visite a domicilio, ma vorrebbe stabilirsi nell'edificio di via Guiccioli
di Redazione
Il veterinario sotto processo Mauro Guerra non si ferma: vuole aprire un nuovo ambulatorio nell’ex scuola dell’infanzia di Sant’Antonio, in via Guiccioli 23.
Dopo aver impugnato il provvedimento di radiazione dall’albo – perciò sospeso – il veterinario sta esercitando la professione a domicilio, recandosi di volta in volta nelle case dei proprietari degli animali. Dopo il sequestro dello studio, aveva infatti tentato di aprirlo in un prefabbricato installato nella sua proprietà, trovando però l’opposizione del Tar. La notizia è riportata dal Resto del Carlino e Corriere Romagna in edicola.
L’iter burocratico per il nuovo ambulatorio prevede autorizzazioni da parte del Comune e del servizio sanitario. A fermarlo precedentemente era stato il Comune.
Il processo penale lo vede imputato per 22 capi d’accusa (inizialmente erano 27), tra cui maltrattamento e uccisione di animale. Nonostante ciò, sono in molti i suoi sostenitori pronti a manifestare in piazza con i loro animali per il veterinario che per loro è “ingiustamente perseguitato”.
L’indagine era partita dalla morte di un cane
A dare il via all’indagine, coordinata dal pubblico ministero Marilù Gattelli, era stata la morte di un Labrador di nome Balto, che poi aveva dato nome all’operazione, nel 2020.
Le forze dell’ordine lo avevano trovato, già anziano, abbandonato nella calura estiva senza né cibo né acqua e lo avevano portato dal veterinario per soccorrerlo. Nonostante ciò, il 19 agosto di tre anni fa, Balto morì. Era stato soppresso da Guerra su richiesta dei proprietari, nonostante, a detta dei vicini, non sembrasse in condizioni irrisolvibili. Nel corso delle indagini sono poi emerse ulteriori presunte vittime.