«Pochi giorni fa il Sindaco di Ravenna, nonché candidato PD alla guida della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, ha dichiarato che se eletto cambierà la legge regionale sulla riduzione del consumo di suolo perché troppo restrittiva. In effetti a Ravenna ci siamo accorti da tempo come la pensa il sedicente ambientalista de Pascale sulla cementificazione sfrenata: in questi suoi ormai 8 anni di mandato ha permesso colate di cemento ovunque», commenta Veronica Verlicchi, consigliera di La Pigna-Città-Forese-Lidi.
«Di certo la coerenza non gli appartiene, in pieno stile Dem: da una parte millanta di sostenere le istanze del movimento dei giovani ravennati che aderiscono alle idee di Greta Thunberg, dall’altra sostiene le trivellazioni nell’Adriatico. Nel suo partito viene definito un politico poliedrico: la realtà è che un saltafossi della politica. Va dove gli conviene andare e amministrata in base alle mode del momento o meglio della suo tornaconto politico».
«Durante la campagna elettorale – prosegue Verlicchi – per la sua rielezione a Sindaco del 2021, promise che il primo atto del nuovo mandato sarebbe stata l’adozione del PUG (piano Urbanistico Generale). Cosa che non ha fatto ed è facile capire il perché: il PUG avrebbe fatto decadere tutti i comparti edificatori non iniziati previsti dal Comune di Ravenna, creando un’emorragia di consensi da parte delle coop rosse e delle società della galassia Pd che hanno interessi in questi progetti verso de Pascale».
«Eccolo allora prodigarsi nel dare il via al secondo POC (Piano Operativo Comunale) che prevede la realizzazione di ben 13 comparti, tra cui quello della famigerata “bretella” di Porto Fuori. Un piano approvato con i voti favorevoli, convinti ed addirittura entusiasti della maggioranza in Consiglio comunale formata da PD e partiti sudditi. Per la cronaca: noi de La Pigna abbiamo votato convintamente contro».
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«E poco importa al “green” a corrente alternata de Pascale, se Ravenna grazie a lui ha conquistato il poco onorevole primato di territorio più cementificato della Regione. Certo è che quando la regione annunciò il giro di vite sulla cementificazione, lui prontamente si dichiarò favorevole per poi non ottemperare a nulla di quanto imposto dalla stessa. L’incoerenza di de Pasacale, dicevamo», commenta duramente Verlicchi.
«A riprova c’é la dichiarazione del 19 dicembre 2017, a corredo della firma da lui apposta insieme ad altri Sindaci Pd della Regione, all’appello intitolato “incoraggiamo e sosteniamo il progetto di legge regionale sulla tutela e l’uso del territorio, auspicandone una celere approvazione e attuazione” e che sanciva “vediamo con favore il fatto che questa proposta di legge consegni pienamente ai Comuni gli strumenti urbanistici per raggiungere progressivamente e decisamente, l’obiettivo della riduzione del consumo di suolo ed il consumo di suolo a saldo zero”. Di sicuro la nostra Regione merita di meglio della solita incoerenza a marchio Pd».
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