Vela, Rosetti e Sampei terzi al MiniFastnet 2023 in Bretagna

Rosetti, in coppia con Federico Sampei del team giapponese DMG, è giunto terzo (a soli 4 minuti dal secondo) nella 37a Mini Fastnet 2023, l’edizione più lunga della storia

Ancora una grande prova per il velista Luca Rosetti, romagnolo d’adozione, da mesi in attività sulla costa atlantica francese per prepararsi alla Mini Transat in programma a settembre.

Nei giorni scorsi Rosetti, in coppia con Federico Sampei del team giapponese DMG, è giunto terzo (a soli 4 minuti dal secondo) nella 37a Mini Fastnet 2023, l’edizione più lunga della storia, con 85 equipaggi sulla linea di partenza a Douarnenez, in Bretagna.

Il racconto di Rosetti

«È stata una esperienza emozionante e gratificante – racconta Rosetti -: innanzitutto sono molto soddisfatto dall’essere stato scelto dal Team DMG per affiancare il loro skipper ufficiale Federico Sampei. In Giappone vogliono far crescere la Classe Mini e per questo mandano i loro skipper in Europa a condividere l’esperienza di skipper europei. In Francia ed in Italia siamo già un bel numero di skipper ad avere esperienza di Mini 6,5 e quindi è per me un onore essere stato individuato come la persona giusta da un Team che è tra i più importanti e competitivi nella Classe oceanica IMOCA. 

Alla partenza mi sono trovato con una barca prototipo di alta qualità, con regolazioni e armatura diverse dalla mia: una ulteriore stimolante sfida. Siamo partiti molto bene anche se in pochi minuti la flotta è riuscita a raggiungerci, ma abbiamo tenuto duro e via via che la corsa procedeva è aumentata la nostra competitività. 

La strategia ci ha così permesso di tornare rapidamente nel gruppo di testa grazie anche a due virate che Federico ha scelto di anticipare con lungimiranza: siamo così arrivati terzi in approccio al Fastnet, lo scoglio davanti alle coste dell’Irlanda. La discesa verso Douarnenez ha richiesto un cambio di strategia: ci siamo ritrovati a navigare con vento leggero ma da direzioni non in linea con le previsioni meteo; e così noi primi 4 scafi ci siamo scambiati continuamente la posizione in classifica, con la flotta che ci seguiva a non grande distanza (tanto che, nell’ultima giornata, tutti avrebbero potuto trovarsi facilmente a metà classifica o sul podio finale, anche solo per un piccolo errore o un evento imprevisto). 

A noi è capitato infatti di dover combattere con un agglomerato di alghe che ci ha fermato, costringendoci a scontrare le vele per fare marcia indietro, fino a che si sono arrotolate intorno alla chiglia, obbligando Federico ad un bagno notturno in pieno Oceano per liberarla. Questo ci ha fatto perdere temporaneamente la quarta posizione: ma mentre Federico cercava di scaldarsi, sono riuscito ad agganciare l’equipaggio che era al terzo posto, con cui ho ingaggiato un bellissimo duello riuscendo a superarlo e a giungere a soli 4 minuti dal secondo classificato».

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