Emanuele Aldrovandi è autore e regista di “L’estinzione della razza umana“, uno spettacolo dalle tinte tragicomiche, in scena al Teatro Masini di Faenza venerdì 23 febbraio alle 21, in cui racconta ciò che è stato vissuto nei due anni di pandemia, nel pieno del lockdown.
La pièce è interpretata da Giusto Cucchiarini, Eleonora Giovanardi, Luca Mammoli, Silvia Valsesia e Riccardo Vicardi e vede la partecipazione “vocale” di Elio De Capitani.
Cogliendo l’occasione della presenza di Emanuele Aldrovandi a Faenza, nel pomeriggio del giorno di spettacolo, alle 18.30 nel Ridotto del Teatro Masini, verrà anche presentato il suo romanzo d’esordio, “Il nostro grande niente“, edito da Einaudi nel 2024. La storia raccontata nel romanzo ruota attorno alla domanda: “puoi ancora amare sapendo che sei sostituibile per chi ti sta accanto?”. Una storia d’amore che diventa quella di un’ossessione che, in qualche modo, prima o poi, ha toccato chiunque. L’ingresso alla presentazione è gratuito.
«Una sorta di esorcismo, catartico e liberatorio, per aiutarci a metabolizzare il nostro presente con ironia, lucidità e un pizzico di grottesco surrealismo» dichiara Aldrovandi.
In un mondo incastrato dentro ritmi frenetici e disumani, che sottraggono tempo al pensiero e all’introspezione, riducendo il dialogo tra gli individui a litigi “da bar” o “da social network”, l’arrivo di un virus che trasforma le persone in tacchini blocca e distorce ogni cosa.
Protagonisti della pièce sono un rider e due coppie, persone comuni portatrici, ognuna, di una diversa visione filosofica della vita, che si ritrovano nell’androne del palazzo in cui abitano. Dalle chiacchiere di circostanza, i dialoghi si trasformano in uno scontro verbale sempre più intenso, tra frustrazioni, scomode domande e paure.
Dalle note di regia: «Unità di tempo, unità di luogo, cinque attori che agiscono dall’inizio alla fine all’interno di una situazione, interpretando dei personaggi, senza momenti meta-teatrali, slittamenti temporali o cortocircuiti strutturali. Scrivere e dirigere uno spettacolo con questi presupposti può sembrare un ritorno al passato, ma per me rientra in una forma radicale di ricerca che, in forme diverse, porto avanti da anni e che consiste nel provare ad affrontare temi complessi attraverso una serie di snodi apparentemente semplici, per arrivare in modo coinvolgente a mettere in crisi il proprio punto di vista, e quindi quello dello spettatore».
Biglietti: 15 euro (intero); 10 euro (ridotto per under 29).
Prevendite: da giovedì 22 febbraio dalle ore 10 alle ore 13 presso la biglietteria del Teatro Masini.
Prenotazioni telefoniche (0546 21306): nei giorni di prevendita dalle ore 11 alle ore 13.
Nella sera di spettacolo la biglietteria del Teatro aprirà alle ore 20.
Biglietti online: Vivaticket
Info: 0546 21306 e www.accademiaperduta.it
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