ROMA (ITALPRESS/TraMe&Tech) – Lo smart working è il futuro del mondo del lavoro. Questo è quanto emerso da un’indagine effettuata da Digital Coach. Secondo l’indagine, sottoposta a 222 professionisti delle Risorse Umane, il 75.5% degli intervistati è convinto che sia un’ottima risorsa per una migliore gestione del lavoro. Lo smart working viene quindi percepito come un’opportunità di cambiamento. L’indagine ha evidenziato che il cambio di modalità lavorativa si riflette anche nelle conseguenze positive dell’adozione dello smart working. In particolare nell’organizzazione flessibile del lavoro (70.8%) e nel bilanciamento della vita lavorativa con quella privata (80%). Questi sono i due elementi considerati più importanti per gli intervistati, ancora prima della riduzione dei costi aziendali e del dipendente. Inoltre, sottolineano un miglioramento delle condizioni di vita generali e il benessere di tutti. Questo dato è ancor più supportato dal fatto che la produttività non abbia subito peggioramenti. Anzi, per quasi la totalità degli intervistati è rimasta uguale o addirittura aumentata sensibilmente.
I dipendenti non hanno smesso di comunicare coi superiori o i colleghi e le riunioni, per il 42.5%, sono aumentate drasticamente. Questo utilizzo di video conference insieme all’instant messaging portano a una diffusa percezione di iperconnessione secondo il 54.7% dei partecipanti. Questi temono una perdita di socialità e isolamento, problematiche di cui tutti siamo stati consapevoli nel corso della pandemia. A livello aziendale, comunque, si riscontra una generale soddisfazione. Questo nonostante l’improvvisa adozione dello smart working, tant’è che l’84% delle aziende degli intervistati ha già deciso di mantenerlo. Questo è un fattore che inciderà molto anche sulle future selezioni di nuovo personale. Infatti, per quasi il 90% degli specialisti delle Risorse Umane l’inserimento della modalità di lavoro in smart working totale o ibrida è molto rilevante. Se non addirittura fondamentale per riuscire a trovare le figure ricercate nelle aziende.
Da questi dati è evidente che, sia per le aziende che per i dipendenti, lo smart working non sia una moda passeggera e le aziende siano disposte a investire in questa modalità. Anche perchè hanno già investito in tecnologia fornendo gli strumenti adeguati ai dipendenti come smartphone e notebook. Ma soprattutto in corsi e attività di ridisegno dell’organizzazione aziendale.
– foto agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
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