Categories: Cronaca

Una via Baiona scivolosa per il fango del porto di Ravenna. Continua la protesta

Mercoledì 7 dicembre, dal tratto cittadino di via Baiona è arrivata al Consiglio territoriale della Darsena, competente su questa strada, la seguente invocazione: “[…]negli ultimi mesi la nostra zona che va dal ponte dello scolo Fagiolo alla rotonda Belgio è stata nel periodo secco invasa da polveri sottili provenienti dalle casse di colmata di fronte al Piccolo Hotel, poi dal fango sulle strade portato dai camion che escono dallo stesso cantiere. La situazione che stiamo subendo noi abitanti della zona è di enorme disagio. La strada è sempre ricoperta da fango che la rende pericolosa. Anche i ragazzi che ogni mattina prendono l’autobus alla fermata vengono costantemente sporcati dalle auto di passaggio. Il Comune intervenga per gestire al meglio questa situazione […]”. Più esplicito il messaggio inviato a Lista per Ravenna: “[…] passano nel pomeriggio con una spazzatrice, lavano le gomme, ma è insufficiente. Noi della zona stiamo iniziando ad essere preoccupati che in Comune sottovalutino il pericolo a cui andiamo incontro e ci stiamo attivando per fare volantinaggio per far capire a più gente possibile le motivazioni delle nostre lamentele. La strada è coperta di fango e i pozzetti sono intasati. Ci viene da pensare che al Comune di noi e dell’incolumità di chi passa per via Baiona interessi poco o niente”.

 

Mercoledì 30 novembre Lista per Ravenna aveva chiamato in causa l’Amministrazione comunale pubblicizzando la propria nota: “Via Baiona infangata dai detriti portuali. Rischio di incidenti da rimuovere”. Segnalammo – come se il Comune non dovesse saperlo – che questo tratto di via Baiona, a poche centinaia di metri dal centro storico e ancor meno dal Mausoleo e dal Parco Teodorico, era continuamente sporco e coperto di terriccio, che aveva reso il manto stradale sdrucciolevole. I mezzi che rovesciano i fanghi del porto in una decina di casse di colmata scavate sugli ex campi di grano, tra il distributore Ego e via Fosso Fagiolo, lasciavano sul suolo una fitta scia, che aveva perfino inscurito il colore della carreggiata. Avevamo avvertito che, con la riapertura del ponte sullo scolo Fagiolo dopo i lavori di assestamento, avvenuta poi sabato 3 dicembre, il traffico stradale – notoriamente intenso, in gran parte formato da automezzi pesanti, essendo passaggio obbligato verso le entrate est del cimitero, il distretto chimico, le numerose industrie successive e i lidi nord – avrebbe subito un pressante rischio di incidenti a causa dell’effetto pattinamento. È successo così.

 

La maggiore sciagura è stata consentire che 259 mila metri quadrati di terreno agricolo posto nella prima periferia cittadina, a lato di una strada urbana di transito esorbitante, diventasse “deposito definitivo” dei fanghi dragati dai fondali del porto canale. Esistono, destinate a tale scopo da una decina di anni almeno, ma non ancora impegnate, due aree logistiche di 409.000 e 243.000 metri quadrati interne alla zona portuale, sul lato destro del canale Candiano, sufficienti per realizzare il progetto di “Hub portuale”, l’unico finora approvato dal Governo per scavare i fondali dagli attuali 10 metri scarsi a 12,50, estraendone i fanghi. Si vuole anche trasformare via Baiona in una pattumiera scivolosa?

 

C’è tuttavia una norma di legge che impone di affrontare e reprimere con urgenza questo dissesto, evitando che si riproponga. L’art. 15 del Codice della Strada vieta infatti di “spargere fango o detriti” sulle strade ai “veicoli provenienti da accessi e diramazioni”, prevedendo l’obbligo di ripristino dei luoghi “sporcati” nello stato in cui si trovavano prima. Invito perciò, ora formalmente, il sindaco, organo responsabile dell’Amministrazione comunale secondo l’art. 50 del Testo Unico degli Enti Locali, ad attivare i propri uffici competenti perché lo applichino al caso in oggetto. Per gli adempimenti immediati di pulizia della strada, valuti se affidarsi alla Polizia Locale. Per evitarne il ripetersi, verifichi, ad esempio, se possa essere utile un’ordinanza del dirigente del servizio Mobilità e Viabilità che imponga al direttore dei lavori le direttive necessarie, sottoponibili a verifica, affinché i mezzi in arrivo e soprattutto in uscita dal cantiere non lascino più detriti di qualunque genere lungo il loro percorso stradale. Si consideri quest’atto come diffida a procedere onde evitare che si instaurino i presupposti dell’omissione di atti d’ufficio.

 

Recent Posts

“Viaggio in Italia. Itinerari di architettura contemporanea” alla Rocca di Lugo

Il viaggio come dimensione del fare e del vivere architettura. A ricordarlo è la mostra che dal 12 maggio al…

10 minuti ago

Ravenna: auricolare e telecamera per il quiz della patente perfetto, ma arriva la Polizia

È successo nella mattina dell'8 maggio, quando gli esaminatori si sono insospettiti da un cittadino straniero che ha consegnato un…

26 minuti ago

Il Fantini di Cervia è il migliore beach club della riviera. Tanti i premi nel Ravennate

È stata presentata la "Guida ai migliori beach club d'Italia". Premiati anche il Singita, il Boca Barranca e il Gobus…

50 minuti ago

10 cose da fare nel weekend 10-12 maggio a Ravenna e dintorni

Dallo sposalizio del mare alla Contesa Estense la storia sarà la padrona del nuovo weekend a Ravenna, ma non mancheranno…

2 ore ago

Vinicio Capossela apre “Romagna in fiore”, la rassegna solidale nei luoghi alluvionati

Si parte venerdì 10 maggio alle 18 a Castel Raniero, nel Faentino. Il musicista, insieme a Don Antonio, propone le…

2 ore ago

Ancisi (LpR): «Rotonda di Casal Borsetti? Lavori fermi per due anni, poi quasi finiti in 8 giorni»

Il 22 aprile 2024 Ancisi ha presentato un'interrogazione in consiglio comunale. Dopo due giorni sarebbero scaduti i termini per concludere…

2 ore ago