Felice Orsini: martire o terrorista internazionale? Sabato 28 settembre alle 10.45 alla biblioteca comunale «Fabrizio Trisi» di Lugo ci sarà un incontro sull’anarchico di origini lughesi, il cospiratore mazziniano che consacrò la sua vita alla causa dell’indipendenza e dell’unità d’Italia.
Interverranno Renato Cappelli, studioso della figura di Felice Orsini e a cui ha dedicato due volumi, Viviana Bravi e Gian Domenico Veggi del centro studi Romandiola.
Nel 1848 Felice Orsini combatté nella guerra di indipendenza e l’anno dopo in difesa della Repubblica romana. Mai stanco di piani insurrezionali, fu arrestato dall’Austria e imprigionato nel castello di Mantova, da cui fuggì con una spettacolare evasione. Rifugiatosi a Londra, avendo ritenuto che il maggiore impedimento all’unità nazionale fosse Napoleone III, imperatore dei francesi, decise di sopprimerlo utilizzando ordigni da lui perfezionati, da allora chiamati «bombe all’Orsini». L’attentato non riuscì, Felice fu condannato alla ghigliottina, ma quest’atto di violenza fece sì che l’opinione pubblica francese si mostrasse favorevole all’intervento dell’imperatore in Italia a fianco del Piemonte. Fu quindi Orsini un martire dell’indipendenza italiana o il primo terrorista internazionale?
La serata, a ingresso libero, è organizzata dalla biblioteca «Fabrizio Trisi» in collaborazione con il centro studi Romandiola.
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