Una mostra di arte e pittura di Silvano Collina alla Sala Rubicone di Cervia dal 2 luglio

mostra di Silvano Collina

Sabato 2 luglio alle 18, nella sala Rubicone del magazzino del sale si inaugura la mostra su Silvano Collina. In esposizione 40 opere che l’albergatore e artista degli anni Sessanta ha lasciato in eredità ai figli Monica, Cesare e Barbara, dopo la sua prematura scomparsa. Riguardano un periodo compreso fra il 1952 e il 1969, nel quale Collina ha vissuto un periodo di straordinaria maturazione,  passando dal figurativo alle installazioni.

La sua “fusione del colore con la cosa” è al centro di un cammino artistico che lo portò alle sperimentazioni avveniristiche, lanciando da Milano Marittima nel 1969 il manifesto intitolato Un nuovo spazio per l’uomo. Sullo sfondo la navicella spaziale di Neil Armstrong, che lui aveva riprodotto in modo del tutto originale, mentre maturava la decisione di “andare oltre l’oggetto”. Oltre ai premi vinti, numerose le sue mostre in giro per il mondo, da New York a Londra, da Berna a Ginevra, da Milano a Dusseldorf, fino a Lima e Roma, dove si conquistò un pubblico di ammiratori fra cui il critico d’arte Giuseppe Gatt, che lo definiva un “pittore di razza”. La mostra cervese sarà quindi l’occasione per riscoprire le opere del cosiddetto “Visionario”, traendo spunto dal titolo del libro di Massimo Previato a lui dedicato e presentato recentemente. Per l’occasione saranno visibili anche i trofei in acciaio creati per premiare i vincitori delle varie edizioni della “Marinata di primavera”, la pesca allo sgombro da lui inventata alla quale partecipavano giornalisti di tutto il mondo. Inoltre alcune opere saranno vendute in formato Nft e il ricavato andrà in beneficienza.

All’appuntamento del 2 luglio parteciperanno il sindaco Massimo Medri, l’assessore Cesare Zavatta, i figli Monica, Cesare e Barbara, il presidente di “Cervia la spiaggia ama il libro” Cesare Brusi, lo scrittore e giornalista Massimo Previato e la curatrice della mostra Maddalena Gasperini. Le musiche sono a cura di Tino Giunchi.

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