I Leoni di Sicilia (col sequel L’inverno dei Leoni), L’album dei sogni, La salita dei giganti: tutti romanzi di recente pubblicazione che hanno incontrato e stanno incontrando un notevole successo. Tutti con un tratto comune: narrano le storie di alcune grandi famiglie industriali italiane.Ha iniziato Stefania Auci che, con i due romanzi dedicati alla saga dei Florio, ha superato abbondantemente il milione di copie vendute in libreria. Splendidamente scritti, i due volumi di Editrice Nord narrano, dalle origini al definitivo crollo, la storia della famiglia Florio che, originaria della Calabria, fece notevole fortuna in Sicilia fino a diventare una delle più importanti in Italia e in Europa. Spezieri, industriali (di loro proprietà erano la Marsala Florio e le tonnare), armatori, banchieri, editori (L’Ora di Palermo), ebbero anche buoni riscontri in politica. E se il primo volume I Leoni di Sicilia ci narra l’ascesa di questa famiglia che divenne assidua alla grande nobiltà europea, Case regnanti comprese, il secondo, L’inverno dei Leoni, ne descrive la lenta decadenza tra lutti, fallimenti, tradimenti in una narrazione che, comunque, non è meno appassionante.Più temporalmente vicina a noi è la storia che Luigi Garlando racconta ne L’album dei sogni (Mondadori). Perché l’album è quello delle figurine dei modenesi fratelli Panini che, poverissimi e rimasti presto orfani, sotto la guida della madre, costruiscono negli anni un impero economico che travalica ben presto i confini nazionali per espandersi in tutta Europa e stringere importanti accordi anche negli Stati Uniti. La loro è una storia di forte tenacia a dimostrazione di quanto la volontà possa superare ogni ostacolo e permettere di raggiungere ogni obiettivo. Passo dopo passo, sacrificio dopo sacrificio i quattro fratelli Panini assieme alla madre Olga, rimasta vedova a 41 anni, e alle quattro sorelle, si impongono con un prodotto povero, ma che riesce ad accendere la fantasia e l’amore di giovani e meno giovani. Una storia familiare che si lega indissolubilmente a quella della nostra Italia di cui ripercorre gli anni dei due conflitti mondiali, e delle ricostruzioni postbelliche fino ai tempi più recenti e vicini a noi.Ultimo uscito è La salita dei Giganti (Feltrinelli) in cui Francesco Casolo ci presenta i piemontesi Menabrea, signori della birra. Una storia dove grandi protagoniste sono le donne della casata biellese: la madre Eugenia e le figlie Genia, Albertina e Maria chiamate da tutti “le quattro Menabrea”. Furono loro infatti che, alla morte di Carlo, marito e padre, dovettero farsi carico dell’azienda di famiglia. Una vicenda che è anche una storia di formazione per le ragazze Menabrea che devono subito “imparare il mestiere” e impegnarsi, con pieno successo, a fare impresa.La pubblicazione, in tempi così ravvicinati, di opere dedicate ad alcune dinastie di imprenditori italiani ci pone in presenza di un nuovo filone letterario che scaturisce dal crescente interesse che suscitano queste famiglie e che trova conferma anche nel successo che già da tempo incontrano le fiction televisive dedicate a grandi industriali come Adriano Olivetti, Enrico Mattei, Luisa Spagnoli, solo per citarne alcuni.Un genere destinato a estendersi per raccontare pagine belle di uomini, di donne e di imprese di cui l’Italia deve andare fiera.Brunello Cavalli