Un disegno di Leonardo da Vinci alla mostra “Prodigy Kid” del MAR di Ravenna

Dall'8 ottobre all'8 gennaio presso il MAR di Ravenna sarà allestita la mostra "Prodigy Kid", che include anche un disegno di Leonardo Da Vinci

L’attesa mostra “Prodigy Kid“, allestita dall’8 ottobre all’8 gennaio negli spazi del MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna, si terrà nell’ambito della settima edizione della Biennale del mosaico contemporaneo. Ci sarà anche un suggestivo disegno di Leonardo da Vinci, ora parte del “Codice Atlantico e conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, tra le opere esposte nella suddetta mostra. Si tratta di una testimonianza di grande fascino che rappresenta una creatura ibrida largamente aderente alla descrizione del “Mostro di Ravenna”, per come ne dà nota lo speziale fiorentino Luca Landucci nel suo diario, alla data dell’11 marzo 1512.

 

Quella del “Mostro di Ravennaè una nota leggenda che riguarda la città, ovvero la nascita di una creatura affetta da gravi deformità fisiche, avvenuta nel mese di marzo del 1512. Nel contesto sociale, politico e culturale dell’epoca, il Mostro è interpretato come presagio della sanguinosa battaglia che proprio nella città romagnola si sarebbe combattuta di lì a poco, tra la Lega di Cambrai e la Lega Santa. Nell’arco di poco tempo, la notizia della nascita si diffonde prima a Roma, poi nel resto d’Europa, attraverso testimonianze scritte, dipinti, disegni e incisioni.

 

La figura del Mostro di Ravenna ha largamente ispirato la più recente serie di lavori inediti del duo Francesco Cavaliere – Leonardo Pivi, principali protagonisti della mostra, curata da Daniele Torcellini. Dal 2018 Francesco Cavaliere e Leonardo Pivi collaborano alla creazione di racconti fantastici e favole contemporanee, che prendono la forma di installazioni di mosaici, sculture e oggetti, animate da azioni performative, in cui la parola e il suono ci conducono in una esplorazione della nostra e della loro immaginazione.

 

Accanto al disegno di Leonardo trova spazio in mostra l’edizione a stampa di un disegno acquerellato di Ulisse Aldrovandi, pubblicata nel volume postumo, “Monstrorum historia cum Paralipomenis historiæ omnium animalium, dove sono presentati i due principali modelli iconografici attraverso cui la leggenda è stata tramandata.

 

Il disegno di Leonardo da Vinci e la stampa dalla tavola di Aldrovandi sono poi accompagnati, in mostra, da altre opere antiche, per un dialogo, intessuto con cura dagli artisti, tra passato e presente; tra tracce della storia, talvolta enigmatiche, talvolta eccentriche, alla ricerca di strade poco battute, e le infinite possibilità di ridefinizione immaginifica che si possono innescare, quando le testimonianze del passato sono riattivate nel presente di una mostra d’arte contemporanea. Nelle sale del MAR – Museo d’Arte della Città, sono infatti esposti alcuni reperti conservati presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, databili tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C., che amplificano ed estendono la serie di opere dedicate al Mostro di Ravenna. Tra queste, un mosaico raffigurante una Sirena con amorino; un affresco che ritrae la divinità egizia Bes; un Putto in bronzo con maschera; un particolare di fontana raffigurante un cane ululante. Tra le presenze di importanti reperti archeologici in mostra si segnala poi il mosaico cosiddetto di Anubi, conservato presso il Museo della Città di Rimini e risalente al II-IV secolo. Raffigurante una misteriosa creatura cinocefala tra animali reali e fantastici, l’opera, parzialmente lacunosa, è il fulcro attorno a cui si è sviluppata, nel 2019, la serie di lavori Anubis vs Baboon, interamente riproposta in mostra.

 

Oltre alla sezione con le opere realizzate insieme da Cavaliere e Pivi, la mostra ne comprende altre due, dedicate ad una selezione di opere realizzate autonomamente dagli artisti, nel corso delle loro attività personali.

 

Francesco Cavaliere è artista visivo, scrittore e musicista nato a Piombino nel 1980 e cresciuto a Volterra, vive e lavora tra Berlino e Torino. Il suo lavoro si sviluppa in un’attività poliedrica in cui scrittura, suono, voce, disegno e scultura si combinano con l’obiettivo di stimolare l’immaginazione ad intraprendere suggestivi viaggi mentali, attraversati da presenze effimere. Cavaliere scrive favole, racconti sonori e composizioni musicali spesso integrati con elementi installativi e scenografici. Nel suo lavoro, frequente è il riferimento al mosaico in termini metaforici, come aggregazione cellulare di elementi, fonte di ispirazione o paesaggio mentale; l’EP Tessera Alata, pubblicato da Gang of Ducks, o il recente libro Gancio Cielo – DNA Clepsydra, pubblicato da Nero, seguono questa traiettoria.

 

Leonardo Pivi è artista visivo nato a Cesena nel 1965, vive e lavora tra Riccione, Ravenna e Milano. Con opere realizzate utilizzando un’ampia varietà di linguaggi – come scultura, mosaico, pittura e disegno – e di materiali – come marmo, pietre dure, vetro, ceramica, legno, cemento e oggetti trovati – e un’attitudine post-moderna, Pivi da corpo ad un immaginario tanto personale, intimo e fantastico, fatto di sogni e visioni interiori, quanto collettivo e filtrato dalla comunicazione mediatica e di massa. Nel suo lavoro, il mosaico è tecnica e linguaggio con cui enfatizzare o reinterpretare le stratificazioni simboliche e di significato delle immagini, in rapporto a temi sensibili della società contemporanea.

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