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Legacoop: «Recupero della ‘Torraccia’? Serve un progetto dell’ente locale con nuove risorse»

La ‘Torraccia‘, nel mezzo della campagna di Classe a poco più di un chilometro dall’argine dei Fiumi Uniti, è un simbolo di Ravenna. Cab Terra – la cooperativa agricola braccianti che dal 2006 possiede i terreni su cui sorge – auspica «passi ulteriori che vadano nella direzione del recupero della struttura», ma ribadisce che devono nascere da progetti degli enti locali del territorio.

«Ogni progetto di recupero – fa sapere Legacoop Romagna – dovrà essere adeguatamente dotato di risorse, così come merita un bene vincolato della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio. La cooperativa non è in condizioni di affrontare da sola uno sforzo così importante. Oltre alla crisi che attraversa tutto il settore agricolo, dal maggio del 2023 Cab Terra è impegnata a cercare di rimediare ai danni devastanti causati dall’alluvione sui suoi terreni, anche in conseguenza delle scelte compiute per salvare la città dall’invasione delle acque».

Cab Terra ricorda quanto fatto per la ‘Torraccia’ dal 2006 ad oggi

L’Azienda agricola Torraccia fu ceduta da privati a Cab Terra nel 2006. La cooperativa in questo modo intendeva rafforzare la sua missione di offrire lavoro e un’agricoltura di qualità al territorio ravennate. In tale occasione, anche se non c’erano obblighi in merito, Cab Terra si fece carico anche della Torraccia vera e propria per limitare il rischio di un suo ammaloramento.

Nonostante la rilevanza storica del manufatto, infatti, la Torraccia era utilizzata da decenni come ricovero di materiale agricolo, e la zona sopra la torre era utilizzata dall’aeronautica militare per esercitazioni potenzialmente dannose per la struttura.

Cab Terra si è fatta carico di ripulire l’interno della torre ed è riuscita a ottenere che le manovre aeree sul sito terminassero. Da allora la cooperativa si è preoccupata di migliorare le condizioni in cui tenere la torre e rendere fruibile alla comunità l’area circostante: grazie alla propria disponibilità infatti ha reso possibile, dal 2006, l’utilizzo dell’area per moltissime iniziative sportive, culturali e ambientali.

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