Tomás Acosta per la “Memoria dei giovani” alla Bottega dello sguardo di Bagnacavallo il 6 febbraio

rileggendo il diario del nonno

Gli appuntamenti 2023 della Bottega dello Sguardo di Bagnacavallo prendono il via lunedì 6 febbraio alle 20.30 con l’incontro dal titolo “La guerra, dalla memoria familiare alla scoperta teatrale”. Per il ciclo “La Memoria dei giovani” Tomás Acosta, autore, attore e insegnante teatrale rilegge il diario del bisnonno alla luce e con gli strumenti del suo percorso teatrale.

«Nell’anno finale del nostro progetto triennale “Fare memoria” – spiegano dalla Bottega dello Sguardo – abbiamo pensato fosse importante aprire una finestra sulla particolare condizione o circostanza che spinge un giovane ad affrontare il tema della memoria, nell’incrocio fra testimonianze del passato e domande del presente. Il primo appuntamento è affidato a Tomás Acosta, che i frequentatori della Bottega hanno imparato a conoscere negli appuntamenti di questi ultimi anni. Tomás Acosta ci propone un incontro particolare, testimonianza del suo percorso verso “l’azione che apre la porta della parola”.»

 

«Ho iniziato a studiare il diario del mio bisnonno, per recitarlo, quasi un anno fa – racconta Acosta –. Tutto è nato dalla coincidenza di due fatti. Lo scoppio della guerra in Ucraina aveva spinto la regista della compagnia con cui lavoro, Valeria Freiberg, a immaginare un nuovo spettacolo, con cui opporre a quel caos violento di opinioni e immagini delle storie di semplice, disarmante, umanità. Proprio in quelle settimane, stava andando in stampa il “Diario del tempo di guerra – Dal bombardamento di Pisa ai monti della Romagna – Primavera 1943 – Settembre 1944” di Alessandro Pardi, il mio bisnonno materno (Tralerighe libri). La collisione di queste due rotte ha comportato, per me, l’inizio di un doppio movimento: all’indietro e nel profondo, verso la mia famiglia e verso la consapevolezza di cosa sia davvero la guerra. In questo viaggio l’unica bussola possibile, per me, era il teatro. Grazie al mio lavoro d’attore sono riuscito ad andare oltre le parole del mio bisnonno per capire quali immagini, azioni e dinamiche quelle parole potevano significare per me, nel mio fare teatro, oggi.»

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