08 Giu 2022 17:45 - Più Notizie
“The Living Sea”, a Venezia la mostra fotografica di Marevivo e FON
di Redazione
VENEZIA (ITALPRESS) – “The Living Sea” è la mostra fotografica a cura di Marevivo Onlus, Marevivo Veneto e FON – Focused on Nature, che sarà ospitata dal 9 giugno all’11 settembre presso il Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue, e che prevede l’esposizione delle opere del fotografo e ambientalista Hussain Aga Khan e la videografia a cura di Simone Piccoli.
La mostra, realizzata con il patrocinio di MITE, MIPAAF, Città di Venezia, Confindustria Venezia e nata con l’obiettivo di far conoscere il patrimonio unico e irripetibile rappresentato dal mare e dalle sue creature e sensibilizzare sulla sua funzione essenziale per la vita dell’uomo, è stata inaugurata in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani. La manifestazione ospiterà una serie di appuntamenti che tratteranno le tematiche, quantomai attuali, dei problemi del mare e delle minacce alla biodiversità marina, della transizione alimentare, dell’inquinamento da micro- plastiche che si concluderanno, nel mese di settembre, con un convegno sullo shark-finning.
Marevivo, associazione ambientalista che da oltre 37 anni si adopera in difesa del mare e dei suoi abitanti, intende infatti, promuovere, anche con la realizzazione di questa prestigiosa esposizione di immagini suggestive legate alla vita nei fondali marini, l’importanza del benessere del mare per l’esistenza stessa dell’uomo, sensibilizzando e incoraggiando, l’opportunità di riflessioni e confronto.
“The Living Sea” presenta lo sguardo di due amici: Hussain Aga Khan e Simone Piccoli nella straordinaria diversitaà del mondo sottomarino di tre paesi: Tonga, Messico ed Egitto, ripresi nelle stampe di grande formato di Hussain Aga Khan che, accompagnate dai commenti dell’autore, dialogano con i pluripremiati film di Simone Piccoli, girati durante le loro spedizioni insieme.
Nati entrambi nel 1974, Hussain Aga Khan, fotografo, autore di libri e mostre, e Simone Piccoli, regista di documentari subacquei, si sono incontrati nel 2014 durante una spedizione sui delfini guidata da Simone a Sataya, nel Mar Rosso, dove nuotano giganteschi gruppi di stenelle dal lungo rostro e dove, lià vicino, si puoà vedere pascolare lo strano e pacifico dugongo.
Negli anni successivi hanno visitato Vavàu, una delle due principali isole di Tonga nelle cui acque profonde, ogni estate, le balene vanno a partorire e sulle isole Revillagigedo, al largo della costa del Messico, dove proliferano megafaune come le mante oceaniche, gli squali martello e giganteschi squali balena: i piuà grandi pesci del mare che pure si nutrono solo di plancton.
La mostra si avvale della media partnership di Rai Cultura, TeleAmbiente, Italpress e Green Media Lab, del sostegno di Gruppo Save, CheBanca!, EPM e Renexia e del supporto di Villa Sandi e Mare di Carta.
‘Grazie alla collaborazione fra FON, MUVE e Marevivo l’unica tappa italiana di questa straordinaria mostra giunge al Museo di Storia Naturale Giancarlo Ligabue di Venezia – dice Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia -. Un’occasione davvero unica per poter vedere video straordinari e foto subacquee eccezionali che ritraggono oceani di tutto il mondo, dall’Egitto al Messico alle Tonga, ed esposte in enorme formato in un un accattivante percorso al piano terra del Fontego dei Turchi. Si dice che ‘chi tocca il mare, tocca il mondò: a Venezia questo accade ogni giorno ed è con questo spirito che accogliamo un’iniziativa culturale messa a disposizione della nostra cittadinanza e dei nostri visitatori, con esclusive finalità educative e di sensibilizzazione sulla ricchezza di biodiversità degli oceani e sulla bellezza delle forme di vita che ospita, e sottolineare l’importanza del pianeta blu per la nostra stessa sopravvivenza. Anche così promuoviamo il progetto ‘Venezia capitale mondiale della sostenibilità’.
Secondo Mariacristina Gribaudi, presidente Fondazione Musei Civici di Venezia, ‘per affrontare le sempre più pressanti minacce, spesso proprio di origine umana, del pianeta blu, così importante per la nostra stessa sopravvivenza, è essenziale creare consapevolezza del problema presso il pubblico, e in questo senso l’importante messaggio veicolato dalla mostra trova contesto ideale nella cornice del Museo di Storia Naturale che la ospita e nella città di Venezia, interfaccia anfibia davvero unica fra terra e mare, ambasciatrice naturale degli oceani nel mondò.
‘Con questo lavoro intendiamo sensibilizzare il pubblico sull’importanza del mare per l’uomo, perchè dal mare ha avuto origine la vita e ancora oggi rappresenta il polmone blu del pianeta, producendo il 50% di ossigeno, quando è in buona salute. Dal mare otteniamo medicine, benessere, salute, cibo, lavoro, cultura, spiritualità ma al mare restituiamo inquinamento, degrado e sovra sfruttamento delle risorse ittiche. La sua tutela è necessaria perchè la perdita di uno solo dei suoi abitanti significa la distruzione di un equilibrio raggiunto in milioni annì, commenta Rosalba Giugni, presidente Marevivo.
‘Sebbene l’Oceano Globale, cioè l’insieme di tutti i mari e gli oceani della Terra, possa sembrarci infinito, dobbiamo imparare a considerarlo fragile e in pericolo e a mettere in atto comportamenti sostenibili per proteggerlo e proteggere la nostra stessa sopravvivenza – continua Giugni -. Marevivo da quasi quarant’anni promuove best practice che vanno nella direzione della protezione e conservazione della biodiversità marina. Salvare il Pianeta Blu è l’azione più importante da compiere perchè il nostro futuro dipende dalla salute del mare e la salute del mare dipende da noì.
‘Ogni minuto trascorso con gli animali è incredibile. Ogni animale è magnifico, ogni animale mostra comportamenti e sperimenta stati d’animo diversi – sottolinea Hussain Aga Khan -. Sono stato davvero privilegiato nel trovarmi in mezzo ad animali che giocano allegramente o nel vederli nuotare in cerchio, passandomi davanti più e più volte. Non sarebbe bello se potessimo tutti avere la possibilità di vedere delfini, tartarughe, squali e balene in natura per gli anni a venire? Non sarebbe bello respirare aria buona? Bere acqua pulita senza sprecarla e passeggiare lungo spiagge senza plastica?’
‘Ad agosto dello scorso anno, in Florida, ho visto con i miei occhi scene raccapriccianti di delfini che nuotavano in mezzo a pezzi di plastica, carta e spazzatura, e che non riuscivano a distinguere i pacchetti di sigarette dalle meduse con cui di solito giocano. Onestamente – evidenzia – non so quante cose riusciremo a cambiare nei prossimi decenni, anche se dovessimo impegnarci al massimo. Quello che so, e in cui credo, però, è che dobbiamo provarci: vale la pena sforzarsi e fare tutto il possibile per salvare il Pianetà.
‘Ormai è certezza, la nostra salute e quella del pianeta sono profondamente interconnesse e siamo sempre più consapevoli che siamo difronte a un cambiamento strutturale e radicale del sistema alimentare – sono le parole di Sharon Cittone, fondatrice Edible Planet Ventures -. Che siano proteine alternative oppure forme di agricoltura e acquacultura rigenerative, per ragioni etiche o per questioni di sostenibilità ambientale nuove generazioni di consumatori sono sempre più consapevoli dei prodotti che comprano e fanno maggiore attenzione ai processi con cui vengono prodottì.
‘L’innovazione – continua – è la soluzione alle grandi sfide future del pianeta per provare a ridurre le emissioni globali di gas serra, mitigare gli effetti del cambiamento climatico sul ciclo dell’acqua e sull’approvvigionamento idrico globale, diminuire il massiccio uso della terra, il disboscamento e la conseguente deforestazione. Tra la richiesta crescente e gli impatti climatici, però, c’è ancora tanto da fare e lo si può fare solo come sistema. Pensando alle proteine alternative è indiscutibile l’opportunità che questo settore può offrire, così come non è possibile restare indifferenti di fronte all’overfishing e all’inquinamento da plastica nei nostri mari e oceani. E’ necessaria la tutela ed esistono numerose alternative che permettono di gustarsi cibi al profumo di mare senza alimentare la pesca industriale o gli allevamenti intensivi di pescè.
– Foto Hussain Aga Khan per la mostra ‘The Living Seà –
(ITALPRESS).