Alle 5.10 di oggi, lunedì 18 settembre, forte scossa di terremoto nell’Appennino Tosco-Romagnolo, con epicentro a 3 km da Marradi, in provincia di Firenze. La magnitudo è stata di 4.8, secondo stime di Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), a una profondità di appena 10 chilometri, fattore che la rende particolarmente avvertita dalla popolazione. Oltre che in provincia di Firenze, dove molti cittadini si sono svegliati di soprassalto, la scossa si è sentita chiaramente anche a Ravenna e a Faenza, e in tutta la Romagna, ma anche a Imola e ai piani alti di Bologna.
Questa forte scossa è stata preceduta da una prima alle 4.38 di magnitudo 3,3, alla profondità di 4 chilometri sempre con epicentro nella cittadina di Marradi. Secondo quanto riportato dal sito Ingv, ci sono state, successivamente, altre scosse più leggere: una a Tredozio, in provincia di Forlì e Cesena, e un paio sempre a Marradi, con magnitudo tra 2 e 2.8. Lo sciame sismico, come spesso accade, ha una ‘onda’ lunga.
Visto il perdurare dello sciame sismico, in via precauzionale e per consentire le veridiche strutturali, è stata decisa la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado nei comuni di Marradi, Firenzuola, Borgo San Lorenzo, Brisighella e Riolo Terme. In Romagna, gli edifici scolastici degli altri comuni dell’Unione saranno aperti alle lezioni dopo che le verifiche puntuali dei tecnici per accertare che nessuna struttura abbia subito danni.
«Da sempre l’Appennino romagnolo – si legge in un post di Emilia Romagna Meteo – è la zona più a rischio nella nostra regione, come possiamo vedere dalla mappa qui sotto riportata. Il terremoto di questa mattina rientra nella normalità della zona, storicamente sismica. Nessuno può dire se ci saranno altre scosse, se si attiverà uno sciame sismico, ecc. I terremoti non si possono prevedere, si può solo studiare quelli passati, e le faglie, per capire se una zona è a rischio». A parlare del tema e dei rischi anche nel territorio ravennate su Più Notizie, qualche tempo fa, il geologo Paride Antolini in un’intervista.
La Croce Rossa Italiana ha stilato un piccolo vademecum per sapere cosa fare in caso di terremoto a seconda che ci si trovi in un luogo chiuso o all’aperto. Tutte le informazioni, nel grafico qui sotto.
Articolo in aggiornamento
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