Nell’occasione è stato presentato anche il Bilancio di sostenibilità 2021/2022.
Terre Cevico che associa più di 5mila famiglie di viticoltori chiude l’annata 2021/22 con un fatturato aggregato di 189,6 milioni di euro, per una crescita del +15,3% rispetto all’esercizio precedente (164,3 mln). L’incremento si deve alla crescita nei mercati, in particolare quelli esteri, così come all’acquisizione del 60% di Orion Wines. In crescita anche il patrimonio netto aggregato arrivato a 86 milioni di euro (+16,3%), mentre il plusvalore riconosciuto ai soci, ovvero l’incremento della liquidazione dei vini conferiti ai prezzi di mercato per l’esercizio 2020/21, ammonta a 6,9 milioni di euro (6,4 mln in precedenza).
Cresce anche la quota di export che tocca la cifra di 72,9 milioni di euro (+40%), tanto da incidere per il 43% sui ricavi del consolidato. In sostanza quasi una bottiglia su due arriva dai mercati oltreconfine, con una presenza in 70 Paesi in giro per il mondo. I mercati di maggiore incidenza per quanto riguarda l’imbottigliato sono Giappone, Cina, Svezia, Danimarca, Usa, Francia e Germania.
Bene anche il vino biologico venduto, oltre in Italia, anche in 40 Paesi del mondo, che ha registrato un +7% rispetto all’esercizio precedente. Vi è stata l’apertura a nuovi mercati come la Corea del sud, così come in crescita le performance in Oriente e nord Europa. In ordine di fatturato questi i mercati principali: Corea del Sud, Svezia, Svizzera, Taiwan, Danimarca, Giappone, Spagna.
Terre Cevico ha continuato anche ad investire. Gli interventi relativi all’esercizio ammontano a 7,4 milioni di euro. Le aree di intervento sono state orientate nella messa in rete di tutte le fasi di gestione e produzione, e nella impiantistica con particolare riferimento alla linea di confezionamento.
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