Il mese di marzo su Netflix si è aperto con una delle serie tv più attese dell’anno, “Supersex”, sette episodi per ripercorrere la vita di un personaggio unico dell’immaginario comune e nella ‘cultura’ del Belpaese: il pornodivo Rocco Siffredi, interpretato da Alessandro Borghi. Restando in tema biografico, al cinema, è appena uscito “Priscilla” che ripercorre la storia del rock’n’roll e di Elvis Presley vista attraverso gli occhi della moglie Priscilla. Una storia in cui “tutte si possono incredibilmente identificare”, come ricordato dalla regista Sofia Coppola.
Guardando al cinema dal mondo, il consiglio è di recuperare il film “La persona peggiore del mondo” (2021), una commedia romantica dall’ironia nordica del regista Joachim Trier, nato in Danimarca ma naturalizzato norvegese. La protagonista è Julie, alle prese con la propria educazione sentimentale tra le vie di Oslo (Norvegia) che è anche un’educazione alla vita. Merita un’attenzione particolare anche il film “Taxi Teheran” (2015), scelto per la sezione “Famolo strano”, che racconta com’è una giornata a Teheran (Iran). I passeggeri che salgono sul taxi esprimono posizioni differenti nei confronti della società in cui vivono.
Impossibile poi non ricordare nuovamente il film “La zona d’interesse”, già segnalato in febbraio, che racconta la Germania nazista da un punto di vista inedito e inquietante. Era davvero in odore di vittoria: durante la notte degli Oscar, si è aggiudicato il premio miglior film internazionale e non solo. Chi non l’ha visto, non perda occasione.
Alessandro Borghi interpreta Rocco Siffredi nella serie tv sulla vita privata e professionale del famoso pornoattore: “Supersex“. Il racconto parte dall’infanzia all’incontro con Rozsa Tassi, oggi sua moglie, ed elabora il rapporto di Siffredi con le donne.
A metà tra fiction e realtà, la serie non mette in scena il sesso ma tutto ciò che lo circonda. Mostra soprattutto i meccanismi dell’industria pornografica e la carriera di Siffredi.
Perché vederlo: Per saperne di più sui dettagli meno noti della vita di Rocco Siffredi e per compiere un viaggio attraverso le molteplici sfaccettature dell’amore e del desiderio.
“Supersex” è disponibile su Netflix
Oslo, oggi. Julie ha quasi trent’anni e non ha ancora scelto la sua strada. È passata dalla medicina alla psicologia alla fotografia e a ogni scelta si è accompagnata una relazione. La sua vita sembra non cominciare veramente mai finché non incontra Axel, autore di fumetti underground che hanno per protagonista un eroe politicamente scorretto.
Julie va a vivere con Axel e si confronta con il mondo esterno – la sua famiglia e gli amici di Axel – con il costante progetto di fare figli messo sul tavolo da lui. Tutto sembra procedere dritto finché non incontra un ragazzo ad una festa; incontro che mette in atto una nuova serie di cambiamenti.
Perché vederlo: Per comprendere le difficoltà del diventare adulti, dell’essere giovane nella società contemporanea, dove ci sono talmente tanti stimoli che a volte diventa complicato individuare la propria strada. Per emozionarsi.
“La persona peggiore del mondo” è disponibile su RayPlay
Quando l’adolescente Priscilla Beaulieu (Cailee Spaeny, vincitrice della Coppa Volpi a Venezia) incontra a una festa Elvis Presley (Jacob Elordi), già una superstar del rock’n’roll, nel privato le si rivela come qualcuno di completamente diverso. Un amore travolgente, un alleato nella solitudine e un amico vulnerabile.
Attraverso gli occhi di Priscilla, Sofia Coppola ci racconta il lato nascosto di un grande mito americano, nel lungo corteggiamento e nel matrimonio turbolento con Elvis. Una storia iniziata in una base dell’esercito tedesco e proseguita nella tenuta di Graceland.
Perché vederlo: Sofia Coppola è una delle più importante registe contemporanee, che ha contribuito a sviluppare l’estetica del cinema d’oggi.
Un taxi attraversa le strade di Teheran in un giorno qualsiasi. Presto diventa un osservatorio privilegiato da cui osservare la società iraniana attraverso le persone che si salgono e scendono come passeggeri. Alla guida non c’è un conducente qualsiasi ma Jafar Panahi, il regista stesso, impegnato a girare un altro film proibito.
Panahi è stato condannato a 20 anni di proibizione di girare film, scrivere sceneggiature e rilasciare interviste, pena la detenzione per sei anni: ma lui ha deciso di continuare a sfidare il divieto.
Perché vederlo: Per conoscere qualcosa in più su una società lontana dalla nostra. I temi toccati sono molti e importanti, dalla mancata libertà di espressione al problema dei furti, ma affrontati con leggerezza. E poi dura solo un’ora e venti.
“Taxi Teheran” è disponibile su RaiPlay.
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