Giovedì 11 gennaio si svolgeranno le assemblee con tutte le lavoratrici e i lavoratori del Polo alla presenza di tutte le RSU e dei funzionari sindacali territoriali per spiegare nel dettaglio l’atteggiamento di Italgas su tutti i temi e decidere come proseguire l’agitazione, non escludendo il possibile ricorso allo sciopero.
Italgas scrive questo perché consapevole che una falla nella propria organizzazione del lavoro avrebbe effetti gravi sulla sicurezza di lavoratori e cittadini, in quanto la materia trattata è gas, un combustibile esplosivo che circola compresso in tubi che circondano il nostro vivere quotidiano, sotto strade e marciapiedi dove corriamo e camminiamo che entra nelle nostre case, negli uffici, nelle scuole. Al contrario di quanto sopra riportato però i lavoratori Italgas, ormai allo stremo, lamentano la cronica carenza di personale legata ad un turn over fuori controllo che non consente la sostituzione dei lavoratori che escono dall’azienda, con conseguente maggior carico di lavoro per il personale in servizio, costretto a periodi di reperibilità oltre i limiti contrattuali, nonché a turni notturni in solitaria per la rilevazione delle perdite di gas nella rete, eseguiti in cantieri stradali improvvisati che non garantiscono nemmeno la sicurezza degli operatori. Il cittadino e le istituzioni sono tranquilli nel sapere che in queste condizioni viene garantita la sicurezza degli impianti gas italiani?
Considerando quanto sopra esposto per il Polo Veneto – Lombardia – Emilia Romagna, il 19 dicembre si è svolto il primo incontro presso il Ministero del Lavoro, seguito da un’ulteriore tentativo di conciliazione con Italgas fatto nel secondo incontro del 4 gennaio 2023 a livello aziendale, a fronte di quanto previsto ex legge 164/1990 e 83/2000 in merito alla procedura di raffreddamento. Abbiamo chiesto, fanno sapere OO.SS. e RSU a Italgas un piano di assunzioni certo per il Polo Veneto Lombardia Emilia Romagna, vista la cronica mancanza di personale che perdura da anni, di applicare la reperibilità con massimo 10 giorni mese come previsto dal contratto nazionale, di ridurre i turni notturni Picarro (per la ricerca fughe) per il singolo lavoratore, di garantire gli interventi stradali con 2 operatori.
Da parte dell’azienda nessuna apertura alla discussione. Ecco perché nell’ultimo incontro fatto al Ministero del Lavoro lunedì 9 gennaio 2023 viene sancito da parte del Ministero l’esito negativo della procedura.
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Le opere saranno esposte nelle vetrine degli esercenti aderenti da venerdì 22 novembre a lunedì 2 dicembre.
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